Basket. Egadi Yacht stagione da applausi, sogno A2 sfiorato al PalaBerta

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Si è chiusa al PalaBerta di Montegrotto Terme l’incredibile cavalcata dell’Egadi Yacht Golfo Basket. Una sconfitta amara, sì, ma carica di orgoglio. Una caduta che non spegne, anzi, alimenta il fuoco di una squadra che ha saputo riaccendere l’amore di un’intera città per la pallacanestro femminile. Guidate da coach Vincenzo Ferrara e Maria Grazia Raspanti, le alcamesi hanno messo insieme una stagione memorabile: sedici vittorie consecutive nella fase regionale, un cammino netto e coraggioso che ha riportato entusiasmo, passione e pubblico sugli spalti del Pala Tre Santi. Un palazzetto pieno, partecipe, vibrante: il sesto giocatore in campo. E dentro quel campo, a fare la voce grossa, c’era un gruppo straordinario, capitanato da una Anna Caliendo semplicemente superlativa. Contro il Team Up Padova, poi promosso in A2, la partita è stata vera, combattuta, intensa. Il primo quarto ha vissuto di continui cambi di vantaggio, fino al mini-break delle padrone di casa (+6), poi ridotto a 3 alla prima sirena. Nel secondo periodo un 10-0 lancia Padova, ma le ragazze di Ferrara non mollano, rispondono colpo su colpo e chiudono in parità (14-14), restando pienamente in partita sul 34-31. Nel terzo quarto Padova tenta la fuga e allunga fino a +7, margine che si conserva anche nella frazione conclusiva.

Il punteggio finale è 62-55, abbastanza per regalare alle venete il pass verso la Serie A2 e lasciare alle alcamesi il sapore dolceamaro di chi ha dato tutto. Ma l’Egadi Golfo ha già vinto, in un altro modo: ha costruito un gruppo, ha infiammato una città, ha scritto una storia che merita di essere riletta con fierezza. E da qui, da questa sconfitta piena di dignità, si riparte. Con un sogno solo rimandato. L’amarezza è davvero tanta. Mancare il traguardo dell’A2 soltanto negli ultimi 40 minuti. L’avversaria si è dimostrata di ottimo livello, ma tutto era stato compromesso in casa. Nella gara di ritorno la reazione c’è stata ed anche molto forte, ma recuperare il meno 12 sarebbe stata un’impresa. Cosa accadrà adesso? Il movimento oceanico creatosi quest’anno non si può e non si deve fermare. Il PalaTreSanti deve continuare a vivere e chissà, dalla finestra o da qualche altra possibilità, un titolo potrebbe arrivare ad Alcamo.