Le analisi sulla balneabilità non son pessime, anzi possono rincuorare. I prelievi effettuati venerdì ad Alcamo Marina a cento metri di distanza dalla foce del torrente Canalotto, sia nel lato est che in quello ovest, hanno dato parametri nella norma. Anzi ben al di sotto del limite massimo che vieta la balneabilità. Le analisi sono state effettuate, come di consueto, dal laboratorio di igiene e sanità pubblica dell’Asp di Trapani coordinato dall’alcamese Franco Regina. Le colonie di batteri sono presenti ma in quantità poco superiore a un decimo del limite massimo. D’altro canto il mare di Alcamo raccoglie quasi esclusivamente sostanze biologiche e quasi nulla di chimico.
Il fenomeno del liquido nero che arriva alla foce del Canalotto, purtroppo, permane e anche in questo fine settimana la melma nerissima è scesa fino in mare. La polizia municipale, dopo i controlli che vanno avanti da circa dieci giorni, anche al depuratore comunale di vallone Nuccio, ha mosso alcune pesanti contestazioni alla ditta che gestisce gli impianti, un’impresa dell’agrigentino. I recenti controlli dell’ARPA non hanno rilevato pecche agli impianti ma ci sono sistemi supplementari di adduzione, come i cosiddetti scolmatori, che necessitano di una costante e più attenta manutenzione. Proprio da qui potrebbero essere partiti i recenti problemi che hanno portato melma nera e liquidi marrone-verdastri alla foce del torrente Canalotto.
Le cause della colorazione del mare e di eventuale inquinamento, però, sono molteplici e di diversa natura. In primis bisognerà finanziare la progettazione definitiva delle nuove fognature nelle zone non servite, soprattutto ad Alcamo Marina, e poi realizzarle anche se serviranno somme elevatissime. Ma c’è anche un battaglia a breve termine, già avviata dai caschi bianchi, quella di censire tutte le zone abitate non servite dalla rete fognaria pubblica e quindi di verificare la gestione e la manutenzione delle fosse imhoff da parte dei proprietari. Difficile insomma avere il mare pulito dopo che sono state costruite intere zone residenziali senza servizi fognari. Intanto sono partite le contestazioni alla ditta che gestisce il depuratore e anche esposti che sono stati indirizzati alla procura. Poi restano i misteri come quello del ritrovamento, nell’agosto del 2018, di tubature, probabilmente fognarie, sotto la sabbia della spiaggia, a due passi dal mare.