Balestrate: porto, si apre a giugno

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BALESTRATE. Apertura entro la prima decade di giugno anche se parziale. Questa la decisione presa dall’assessorato regionale al Territorio e Ambiente dopo l’incontro avuto ieri con la società assegnataria della gestione del porto e il Comune. Un vertice che pare essere risolutivo sulla lunga controversia che ha portato sino ad oggi all’impedimento dell’apertura ai diportisti dell’area portuale a causa di tutta una serie di intoppi burocratici. “L’assessorato – afferma il sindaco Totò Milazzo – ci ha assicurato che la gestione del porto sarà affidata entro la prima decade di giugno, superando quindi l’attuale ostacolo degli esposti presentati da società escluse dall’affidamento. Quindi si parte subito questa estate anche se con il funzionamento soltanto di 3 pontili, per un totale di circa 300 posti barca. Gli altri due pontili, al momento fuori uso a causa di alcuni atti vandalici e altri danni causati dal prolungarsi della chiusura del porto, saranno invece riaperti a seguito di un successivo accordo che verrà raggiunto tra la società affidataria della gestione del porto, la Marina di Balestrate srl, e la Regione”. Sono così rientrate le proteste che erano partite da martedì scorso con l’occupazione dell’aula consiliare proprio per contestare i continui ritardi nell’affidamento della gestione dell’area. Ieri mattina invece si è tenuto un sit-in a Palermo davanti l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Forze politiche, istituzionali e le associazioni però si tengono in guardia: “Vigileremo – precisa Milazzo – affinchè gli impegni vengano mantenuti. Se così non sarà saremo pronti nuovamente ad organizzare altre mobilitazioni e dai risvolti certamente più clamorosi”. Il porto di Balestrate, costato 30 milioni di euro, è stato completato esattamente nel 2009 ma non ha mai aperto i battenti ai diportisti. Prima a causa di una serie di ricorsi alla gara per l’affidamento della gestione, poi per una indagine della Procura che face emergere l’utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione della struttura da parte di una ditta in odor di mafia. Infine sono arrivati degli esposti per presunte illegittimità sempre nell’iter di affidamento della gestione. In particolare uno di questi è stato presentato dal socio di minoranza della stessa Marina di Balestrate che recentemente aveva rilevato un pacchetto di quote entrando all’interno del consiglio di amministrazione.

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