Balestrate, la rivolta dei commercianti

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BALESTRATE. Commercianti sul piede di guerra. Dopo la raffica di multe elevate dal comando dei vigili urbani per contrastare il fenomeno della “cartellonistica abusiva”, gli esercenti si mobilitano per contestare al Comune le procedure  che arrivano oltretutto in un momento molto delicato per l’economia locale, colpita da una crisi cronica. Molti negozianti hanno già chiuso bottega, altri ancora minacciano di farlo per colpa di quest’ulteriore stangata. Sarebbero oltre un centinaio le multe elevate, il che frutterebbe per le casse del Comune all’incirca un introito di almeno 50 mila euro. Ma si tratta di una sommaria stima perché ancora non è stato fatto un vero e proprio resoconto, motivo per cui la cifra potrebbe anche ulteriormente lievitare. Per domani alle 20, all’auditorium in via Montegrappa, sono stati convocati tutti gli esercenti locali per discutere del piano di azione per la regolarizzazione delle insegne pubblicitarie e di esercizio. Al vaglio anche la possibilità che venga costituito un comitato promotore per la realizzazione dell’associazione commercianti. I promotori di questa iniziativa chiedono ai negozianti di portare con sé i verbali di contestazione elevati in questi giorni dai caschi bianchi. Il sindaco Totò Milazzo precisa che questa iniziativa non arriva casualmente: “Già nel 2009, quindi prima del mio insediamento, il Comune aveva invitato tutti i negozianti a regolarizzare la loro posizione – precisa Milazzo – ma poi non ci fu più alcuna conseguenza. Da allora, però, è stata un’escalation continua di abusivismo selvaggio di cartellonistica di ogni tipo”. A parte la mano pesante all’amministrazione comunale viene contestato in molti casi la mancata applicazione del decreto del 19 marzo scorso del ministero dell’Economia e delle finanze che ha per l’appunto chiarito l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità per le insegne di esercizio. Il provvedimento precisa che chiunque esponga sulla facciata del proprio esercizio commerciale una pluralità di insegne sarà esente dall’imposta nelle ipotesi in cui la superficie totale delle insegne di esercizio risulti non superiore a 5 metri quadrati. Gli ulteriori mezzi pubblicitari che hanno per scopo di catturare l’attenzione di potenziali acquirenti, raffiguranti ad esempio il marchio del prodotto commercializzato, non si reputano invece insegne di esercizio. Sotto questo aspetto il primo cittadino apre ad un confronto: “Basterà contestare i verbali direttamente al comando di polizia municipale compilando un apposito modulo e presentando le proprie controdeduzioni – precisa Milazzo – e se ci si renderà conto dell’eventuale errore il verbale verrà eliminato”. A chi accusa l’amministrazione di avere portato avanti questa operazione con il solo scopo di fare cassa il sindaco replica: “Tutto ciò – precisa – nasce da una situazione che si è appesantita negli anni. E’ una questione anzitutto di ripristino della legalità, di contrasto al degrado urbano e di sicurezza. Infatti ci sono pervenute molte segnalazioni di cittadini che non riescono neanche più a camminare nei marciapiedi per la presenza di cartellonistica selvaggia installata ovunque”.

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