Balestrate: giovane di Alcamo annegato, nessuna autopsia sul corpo

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BALESTRATE. La salma del giovane di origine cingalese annegato ieri nelle acque di Calatubo, al confine tra Alcamo e Balestrate, è stata già restituita ai familiari. Non ci sono dubbi sulla dinamica dei fatti e sull’epilogo di una giornata al mare finita tragicamente ieri nella tarda mattinata. Il magistrato che ha seguito il caso, avvisato dai carabinieri della Compagnia di Partinico che indagano, sulla base della relazione inviata dagli inquirenti non ha disposto alcuna autopsia sul corpo dello sfortunato ragazzo. La dinamica è stata sin da subito abbastanza chiara: Singh Gurvinder, 21 anni, è morto per annegamento. Ha ingurgitato una grande quantità di acqua finita nei polmoni, finendo per essere inghiottito dalle onde. I carabinieri hanno ricostruito i fatti grazie anche alle testimonianze di familiari e amici che si trovavano in spiaggia con lui. In pratica intorno alle 13 il ragazzo viene visto annaspare tra le onde e dimenarsi con braccia. Nell’arco di qualche secondo scompare, sovrastato dalle onde. Immediatamente viene lanciato l’allarme dapprima alla polizia di Alcamo, quindi ai sanitari del 118 che si catapultano sul posto. Nel contempo arriva anche la Guardia costiera di Terrasini, competente per territorio. Sono gli stessi agenti e gli operatori del 118 che hanno occorso subito il ragazzo ma quando viene riportato a riva per lui già non c’è più niente da fare. Inutili i tentativi di rianimazione, il cuore del cingalese aveva oramai smesso di battere. Che si sia trattato di un incidente non vi è dubbio: il mare era agitato ieri e, sempre secondo le testimonianze raccolte da familiari e amici che erano con il 21enne, a quanto pare il giovane si sarebbe allontanato dalla riva. Una mossa avventata considerate le avverse condizioni del mare. Singh Gurvinder avrebbe tentato di fare ritorno verso riva ma non c’è riuscito: le onde e le correnti marine glielo hanno impedito: poi sarebbe stato travolto dagli alti cavalloni e probabilmente, impaurito e preso dal panico, è annegato. La vittima risulta essere residente con la famiglia da tempo oramai ad Alcamo. L’annegamento rimane una tra le principali cause di morte accidentale al mondo, secondo solo agli incidenti stradali. Ogni anno in Italia muoiono per questa ragione più di cinquecento persone. I dati inoltre dicono che una buona parte di questi incidenti accadono a persone che sanno nuotare, quindi saper nuotare non garantisce la sicurezza in acqua. Secondo gli addetti ai lavori gli ambienti naturali sono ben differenti dalla piscine dove spesso si impara a nuotare. La temperatura dell’acqua rimane una delle cause di annegamento principali: l’ipotermia arriva in pochi secondi ed è in grado di togliere le capacità coordinative e quindi l’incapacità da parte del nuotatore di ritornare a riva.