A metà giugno l’interrogazione del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giovanni D’Aguanno, sulla predisposizione dei progetti presentati per l’avviso volto a valorizzare i beni confiscati alle mafie a Castellammare del Golfo. Lo scorso 27 di luglio la risposta ella giunta Rizzo, discussa in aula. L’amministrazione, si legge nel documento, è stata impegnata soprattutto nel predisporre due progetti per la realizzazione di un canile municipale in contrada Balata di Inici. I tempi dell’avviso erano però strettissimi – ha spiegato il vice-sindaco Di Simone che ha aggiunto – ‘tant’è che sono state consentite ben due proroghe. La progettazione di tali interventi è molto articolata e dispendiosa. I tempi non sono certamente brevissimi, ha ribadito l’amministrazione Rizzo. I due progetti sono stati comunque legittimati e validati. Fin qui la risposta all’interrogazione di D’Aguanno.
Ovviamente l’esponente dell’opposi zione non si è chiarato soddisfatto e nel suo controintervento ha detto che l’agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, aveva affidato al comune castellammarese 4.300 metri quadri di immobili, 95.000 metri quadrati di terreni. La giunta ha preferito puntare su un progetto che aveva già quasi pronto – ha continuato D’Aguanno – tralasciando di avviare nuove progettazione nonostante la presenza nell’ufficio tecnico comunale di ben tre ingegneri. Il progetto, il finanziamento, il bando che era stato messo a disposizione, prevedeva anche la compartecipazione tra enti, tra privato e pubblico. Prevedeva che l’Amministrazione potesse fare un avviso pubblico per chiedere agli ingegneri, agli architetti del territorio di presentare progetti per la valorizzazione delle nostre aree tramite i beni confiscati alle mafie. L’amministrazione comunale castellammarese – ha concluso l’esponente dell’opposizione, ha preferito invece puntare solo sul canile sprecando altre importanti possibilità.