di Antonio Pignatiello
Per le prossime amministrative si va avanti in provincia di Trapani in ordine sparso, anzi in alleanze sparse.
A Castelvetrano Alleanza per la Sicilia, Cantieri popolari, Grande Sud, Leali per Castelvetrano, Movimento per le Autonomie e Popolo della Libertà hanno espresso il loro candidato sindaco per le prossime amministrative del 6 e 7 maggio in Giovanni Lo Sciuto.
E’ stato anche presentato un piano politico con un comunicato stampa dello scorso 6 marzo in cui vengono delineate le forme del progetto politico proposto.
A Trapani arrivano i no e si e le disponibilità di eventuali candidati mentre le situazioni più complesse sembrano quelle di Alcamo e Marsala.
A Marsala Carini non si ricandida mentre Giulia Adamo, già Presidente della provincia per 7 anni e parlamentare regionale cerca le alleanze per vincere le elezioni amministrative nella sua città con il suo partito, l’UDC, che ha diverse connotazioni politiche e dialoghi in provincia e alla regione e al Parlamento quindi è tutta da vedere.
Ad Alcamo mantiene la prim pagina la candidatura di Nino Papania del PD con alcune defezioni nel centro sinistra come il Sel di Massimo Fundarò che si colloca sì nel centro sinistra ma ancora non si sa se appoggerà Papania o se avrà un candidato sindaco proprio al di là delle esternazioni di piazza dei cittadini e solite fantasticherie popolane. Di sicuro Massimo Fundarò, lo ha detto chiaro, non appoggerà un Nino Papania appoggiato da Turano e l’UDC come l’accordo provinciale tra Daidone e Gucciardi, cioè UDC e PD, hanno fatto in provincia.
Gli altri candidati sono Rocco Bologna con Grande Sud che sarebbe l’MPA di Lombardo, Saro Lauria per il PDL con pace fatta almeno ufficialmente tra Cristaldi e D’Alì e Franco Orlando per Noi Sud supportato dall’ex parlamentare regionale Norino Fratello.
Poi ci sono le liste civiche che si stanno riunendo e organizzando, con La Sveglia e Alcamo Bene Comune tra le più in movimento recentemente e quindi i partiti tradizionali ma le sorprese non mancheranno a cominciare dalle alleanze che spesso, come la tradizione e l’esperienza insegna, lasceranno poi nelle urne il tempo che trovano.