Bisognerà attendere la prossima settimana per conoscere il nome del nuovo assessore che riporterà la giunta municipale al suo plenum dopo le dimissioni di Stefano Alessandra. La casella sarà occupata da ABC, movimento che ha sostenuto al ricandidatura di Domenico Surdi e che nell’esecutivo aveva una sola rappresentanza, il vice-sindaco Caterina Camarda. Il partito democratico, che dal suo canto ha avviato collaborazioni con i 5 Stelle anche a livello regionale, preferisce per il momento rimanere alla finestra. Per un’intesa certificata bisognerà attendere qualche mese. Il PD, guidato ad Alcamo dalla reggenza composta da Eva Calvaruso, Valeria Pipitone, Alessandro Contento, Vito Lanzarone, Gabriele Morrone e Filippo Cracchiolo, cerca dapprima unità d’intenti sulla programmazione e sulle priorità. Anche per questo, ma pure per dare maggior peso ai fedeli alleati della campagna elettorale, l’assessorato lasciato vacante da Stefano Alessandra andrà al movimento Alcamo Bene Comune.
Il sindaco ha deciso e con lui anche i 5 Stelle. Dovrà adesso essere ABC a fare sintesi al suo interno e tirar fuori il nome. Quello più scontato, almeno come preparazione amministrativa, è quello del presidente Mauro Ruisi, consigliere comunale per dieci anni. Una sua accettazione, però, sarebbe in contrasto con la mole dei suoi impegni di lavoro che non gli ha consentito di ricandidarsi. Fare l’assessore comporta maggiore impegno e tempo da dedicare alla cosa pubblica. Ecco che Ruisi, qualora accettasse di entrare in giunta, sarebbe un po’ in disaccordo con sé stesso. ABC sta quindi puntando al mondo dei professionisti.
Il cerchio si starebbe stringendo attorno a una donna dotata di elevate capacità professionali ma fuori finora dai meccanismi delle amministrazioni comunali. Alcamo Bene Comune consegnerà il nominativo a Surdi, e non una terna come ipotizzava qualcuno. Per il coinvolgimento del PD, ma probabilmente anche di altre forze politiche che sottotraccia hanno fornito l’aiuto decisivo per la riconferma di Surdi, bisognerà ancora attendere, almeno fino a dopo le elezioni regionali del prossimo autunno.
