“Artemisia”, 113 avvisi di garanzia per nuovo troncone. Coinvolti Lo Sciuto e Orlando

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da sinistra Giovanni Lo Sciuto e Saro Orlando

Un nuovo filone di indagini nell’ambito dell’operazione Artemisia e degli illeciti per elargire false pensioni di invalidità. Ben 113 le persone raggiunte ieri da avvisi di garanzia. Tra loro spiccano sempre i nomi dell’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, castelvetranese, e del medico alcamese Saro Orlando, ex dirigente dell’INPS di Trapani e poi a apo delle commissioni che esaminano le pratiche per l’invalidità.  Si tratta del terzo filone della maxi inchiesta “Artemisia” i cui due primi tronconi sono già arrivati nelle aule dei tribunali.

La vasta indagine partì nel 2019 e aveva puntato il dito contro la corruzione per i corsi di formazione dell’Anfe; le finte pensioni di invalidità; l’esistenza di una loggia massonica segreta. A capo di tutto ci sarebbe stato l’ex politico di Castelvetrano che era già pronto a candidarsi sindaco della sua città. Il processo ha avuto tra gli imputati oltre a Lo Sciuto, ex deputato all’Ars, anche Paolo Genco, ex presidente dell’ente di formazione Anfe, oltre che altri politici, funzionari e forze dell’ordine. Artemisia Bis, invece, si svolge davanti al giudice monocratico Chiara Badalucco (sempre al tribunale di Trapani).

Il processo riguarda medici, componenti delle commissioni Inps di Trapani per il riconoscimento di invalidità civili e benefici legge 104. Fra gli imputati anche alcuni alcamesi ma il perno degli illeciti, secondo l’accusa, sarebbe Saro Orlando, presidente della commissione medica dell’INPS ed ex consigliere comunale DC alcune decine di anni fa. Sarebbe stato il medico alcamese a pilotare le decisioni per le pensioni di invalidità in accordo con l’ex deputato Lo Sciuto.

Adesso, invece, i 113 nuovi avvisi di garanzia con al centro le pensioni di invalidità e la concessione dei benefici riconosciuti dalla legge 104. Anche qui spiccano i nomi di Lo Sciuto e Orlando. L’ex deputato regionale in particolare avrebbe ricevuto le segnalazioni di persone che “necessitavano di un intervento all’interno dell’Inps per far approvare le proprie pratiche di invalidità”.

Poi ci sarebbe stato compito di Saro Orlando che da “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili materialmente intervenire durante la pratica” delle persone che avrebbero chiesto una spinta alle pratiche. Indagati anche diversi medici componenti delle commissioni esaminatrici. Secondo la Procura “con artifizi e raggiri, consistiti nell’attestare falsamente uno stato di invalidità, inducevano in errore l’Inps di Trapani” che erogava le pensioni di invalidità in favore di diversi soggetti assicurandogli ingiusti profitti.