Aricò: chiederò stato di calamità

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    Dopo il sopralluogo di ieri pomeriggio alla riserva naturale dello Zingaro l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Alessandro Aricò ha dichiarato: “Porterò all’ordine del giorno della prossima giunta di governo la proclamazione dello stato di calamità per le zone della Sicilia, in particolare del trapanese e del palermitano, colpiti dall’emergenza incendi”.

     

    Aricò era accompagnato dal parlamentare regionale trapanese Livio Marrocco, dal sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo, dal direttore della riserva e da dirigenti del Corpo forestale.

     

    “Nelle prossime ore, intanto – ha concluso -valuteremo una possibile riapertura anche parziale dell’area protetta, anche se va considerato il divieto emanato dalla Capitaneria di Porto, di navigazione e di balneazione nei 50 metri dalla costa dello Zingaro”.

    Intanto domenica prossima 12 Agosto alle ore 09.00 l’arcivescovo Alessandro Plotti celebrerà l’eucaristia della domenica con la comunità di Makari, uno dei centri più provati dai roghi dei giorni scorsi.

    “Con questo gesto molto semplice e forse inadeguato – dichiara Plotti – intendo pregare perché questo flagello che attenta l’equilibro geo-sociale della nostra Diocesi sia debellato soprattutto nelle sue conseguenze più deleterie e si possano finalmente individuare le cause e le intenzioni di chi si serve di questo pericoloso e devastante strumento per ottenere qualche profitto e che spesso, di questi tempi, si ripete con sempre maggiore virulenza e determinazione.

    Gli incendi che si sono verificati nei giorni scorsi hanno creato paura, apprensione e deplorazione tra la popolazione. Molti si chiedono chi c’è dietro questi roghi. E’ soltanto qualche mente malata che si diverte a distruggere violentemente il patrimonio naturale di questo territorio così affascinante e armonico, o c’è dell’altro? – si chiede l’arcivescovo Plotti. -Non sono mancate lamentale e forti proteste per l’inadeguatezza degli interventi e per la sopravvivenza di tante abitazioni. Compito della chiesa è quello di restare vicina a queste popolazioni che hanno temuto per la loro incolumità.

    Mi permetto d’invocare da parte delle strutture di protezione civile – conclude mons. Plotti – maggiore coordinamento e più solerte tempestività affinché si possa assicurare alla nostra gente e ai numerosi turisti una più tranquilla convivenza”.