Altre dimissioni, Abate e Crociata a Castellammare del Golfo. Opposizione non va in aula

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E’ durata poco più di due anni l’esperienza dell’alcamese Vincenzo Abate nella giunta municipale di Castellammare del Golfo. L’avvocato penalista quarantenne si è infatti dimesso da assessore a viabilità, ambiente,  polizia municipale, contenzioso e legalità. L’esponente di Diventerà Bellissima, nella sua lettera di dimissioni, ha parlato di sopravvenuti impegni professionali che costituiscono una oggettiva limitazione allo svolgimento delle funzioni amministrative.

Tra i corridoi di palazzo di città, però, si parla ancora di un rapporto fra Abate e Rizzo che, recentemente, non era più del tutto idilliaco. Le polemiche dell’opposizione e di alcuni movimenti, durante l’estate, avevano riguardato fra l’altro proprio oi settori gestiti dall’assessore Vincenzo Abate: ZTL, traffico, ambulanti alla spiaggia Playa, parcheggi privati a pagamento. Quest’ultima vicenda, quella relativa al sito di contrada Cerri, alla Cala Marina, rimasto sbarrato in questa stagione estiva, sarebbe anche sfociata, dopo alcuni esposti, in un’indagine dei carabinieri ancora in corso.

Il sindaco castellammarese, dopo le dimissioni di Abate, ha redistribuito le deleghe agli altri 4 assessori rimasti in carica.  Al vicesindaco Giuseppe Cruciata sono andate le Attività Produttive. A Leonardo d’Angelo Protezione Civile. A Emanuela Scuto Legalità , Contenzioso e Rapporti Legali. Il sindaco Nicola Rizzo ha tenuto invece per sé Viabilità e Polizia municipale. La situazione politica a Castellammare del Golfo non appare comunque molto tranquilla, più che per i “botta e risposta” fra opposizione e maggioranza, a suon di comunicati, probabilmente per la sentenza dell’operazione Cutrara attesa a metà settembre.

E’ infatti notizia di qualche giorno fa l’abbandono di un latro consigliere comunale, Liliana Crociata, recentemente transitata nel movimento VIA. Già ieri è arrivata la surroga con il subentro, fra gli scranni del massimo consesso civico, di Antonio Parisi, penultimo alle ultime elezioni, con 113 voti raccolti.  Altro segnale di acredine l’assenza volontaria in aula, per la discussione e l’approvazione del rendiconto finanziario, dei quattro consiglieri di opposizione, Coppola, Titola, Di Gregorio e D’Aguanno.