Nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giovanni Luppino, 60 anni, già arrestato nel gennaio 2023 per essere stato l’autista del boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza e condannato in primo grado nel marzo 2024 a 9 anni e 2 mesi di reclusione per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena. Le accuse adesso includono associazione mafiosa, tentata estorsione, porto abusivo di armi e favoreggiamento personale. Secondo gli inquirenti, Luppino avrebbe infatti tentato di estorcere denaro a un imprenditore del settore oleario per finanziare il boss allora ancora latitante. Nella mattinata di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” e dei comandi territoriali, hanno eseguito a Partanna altre quattro misure cautelari su disposizione del Tribunale di Palermo.
Oltre a Luppino altre due persone sono state arrestate e condotte in carcere con le stesse accuse, mentre due sono state sottoposte all’obbligo di dimora con prescrizione di presentazione alla polizia giudiziaria. L’indagine, denominata “Operazione Alba”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha rivelato un intreccio di interessi illeciti tra esponenti della famiglia mafiosa di Partanna, inserita nel mandamento di Castelvetrano, e imprenditori attivi nei settori edile e oleario. Le attività criminali includevano tentativi di influenzare l’aggiudicazione di un capannone industriale messo all’asta dal Tribunale di Sciacca, pressioni per pilotare appalti pubblici verso soggetti vicini all’organizzazione mafiosa, imposizioni di assunzioni di familiari in aziende agricole locali e intimidazioni per risolvere controversie private a favore del sodalizio.