Allarme di Confcooperative per la poca acqua nella diga dello Jato di Partinico

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“Intorno al destino della Diga Jato ruota quello di centinaia di imprese agricole. Non sono più prorogabili gli interventi da avviare per il ripristino di un’erogazione idrica puntuale e certa in quell’area”.

A lanciare l’allarme sono Confcooperative Palermo e la Cooperative di Comunità Terre delle Balestrate che chiedono l’intervento immediato dell’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo e del dirigente del Dipartimento, Fulvio Bellomo, affinché si costituisca un tavolo tecnico che miri alla soluzione del problema. L’idea è quella di sfruttare l’opportunità dei fondi del Pnrr per riportare capillarmente l’acqua in un territorio con colture che sono fiori all’occhiello per l’intera Sicilia. La stagione irrigua nel comprensorio agricolo di Partinico rischia di saltare del tutto. La diga Jato, conosciuta anche come invaso Poma, è vicina al collasso: a fronte di una capacità massima di 72 milioni di metri cubi, solo una ventina di milioni sono stati accumulati. Troppo pochi per l’agricoltura. Un dato allarmante.

A determinare la carenza sono la siccità strutturale che affligge la Sicilia e l’elevato prelievo idrico a favore di Palermo e dei comuni costieri, che assorbono buona parte della risorsa. La conseguenza è chiara: l’acqua disponibile sarà probabilmente riservata esclusivamente all’uso civile, lasciando a secco le campagne in piena stagione produttiva. Ricordiamo che l’acqua dell’invaso Poma  è nata  per irrigare anche  centinaia di ettari in contrada Bosco Falconeria, terreni quasi tutti di proprietà di alcamesi. E per l’economia locale una crisi si rifletterebbe sui settori economici di Alcamo.