‘AlkaMar’, strage dei misteri. Tutto tace anche su cittadinanza onoraria ai familiari di Apuzzo e di Falcetta

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Il 28 gennaio del 2017 Alcamo conferì la cittadinanza onoraria a Giuseppe Gulotta, alcamese ma poi trasferitosi in Toscana. L’uomo, un anno prima, era stato assolto, al termine del processo di revisione, dall’accusa di essere uno degli esecutori della strage di Alcamo Marina. Un eccidio rimasto del tutto misterioso, senza mandanti né moventi e nemmeno esecutori materiali, e in cui vennero trucidati nel sonno due giovani carabinieri: il ventenne campano Carmine Apuzzo e il 37enne castelvetranese salvatore Falcetta. Gulotta, Ferrantelli, Santangelo e il partinicese Mandalà, secondo i vari processi di revisione che hanno portato anche a corposi risarcimenti, sono stati via via tutti assolti. Qualcuno, come Santangelo e Ferrantelli, riuscirono a fuggire in Brasile mentre altri, come Giuseppe Vesco, si sarebbe suicidato misteriosamente in carcere impiccandosi.

Il destino verso Apuzzo e Falcetta, comunque, continua ad essere molto amaro. Alle due vittime è stato intitolato, nel gennaio del 2016 in occasione del quarantennale della strage, l’ex statale 187, nel tratto che attraversa Alcamo Marina, ma la successiva proposta di conferire la cittadinanza onoraria ai familiari di Apuzzo e Falcetta è terminata mestamente nei cassetti del dimenticatoio. E dire che la mozione, primo firmatario Gino Pitò, venne approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Alcamo nel settembre del 2018. Il sindaco Domenico Surdi deliberò poi, il 17 gennaio del 2019, il conferimento della cittadinanza onoraria ai familiari delle due vittime ma tutto però saltò. Il primo cittadino parò di poco specificati sopraggiunti impegni dei carabinieri. L’Arma, invece, attendeva l’invito, mai arrivato, per partecipare all’importante cerimonia.

La vicenda registrò soltanto qualche accenno di polemica e nulla più. Da allora sono trascorsi ben quattro anni e sette mesi e nessuno parla più della cittadinanza onoraria alcamese da assegnare alla memoria ai familiari di Carmine Apuzzo e di Salvatore Falcetta. Forse imperversa sempre quella grande e vorace bocca che, chissà per quali motivi o interessi, vuole inghiottire definitivamente la verità.