Un penitenziario molto ambito e definito ‘benedetto’ dalla popolazione carceraria. Così viene fuori il “Pietro Cerulli” di San Giuliano a Trapani alla luce della maxi operazione Alcatraz messa a segno dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e dal nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria. Ieri 22 arresti (17 in carcere e 5 ai domiciliari) più 2 obblighi di dimora. Nel penitenziario trapanese entrava di tutto: droga e telefonini tramite palloni da calcio, scarpe e perfino droni dall’alto. E poi ancora armi, profumi e sigarette. Alcuni detenuti, grazie alla compiacenza di alcuni agenti penitenziari, potevano fare quello che volevano. In cambio di denaro o di prestazioni sessuali elargite, in particolare, dalla compagna di un detenuto. Ma per “comprare” gli agenti corretti bastava un biglietto per assistere ad una rappresentazione teatrale o alla finale di Coppa Italia tra la Juventus e l’Inter