Alcamo-Videoconferenza all’Itc “Caruso” di Violette, la scienziata che naviga nell’universo

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L’osservazione quotidiana e costante attraverso potentissimi radiotelescopi che scrutano l’immensità dell’universo alla ricerca dei segreti del mondo, dei quali ci sono ancora miliardi di traguardi da tagliare. E poi le onde gravitazionali, recentemente captate ma che Einstein aveva intuito un secolo fa . I pulsar, i buchi neri e tanto altro con risposte semplici e puntuali perché per uno scienziato non è facile con poche parole far capire ai “profani” misteri, teorie e risultati di ricerche, che comportano studi, sacrifici e rinunce. In Cile a tremila metri di altezza, e in un deserto, che si perde a vista d’occhio, ben 62 radiotelescopi, compongono una struttura scientifica, la più importante del mondo. In questo centro d’eccellenza, unico al mondo, vi lavora un’eccellenza alcamese: la scienziata Violette Impellizzeri. Con lei ieri pomeriggio per due ore si è svolto un dialogo fitto tra la sua sede di lavoro in Cile e l’istituto tecnico di Alcamo, nella cui sala conferenze studenti, insegnanti e soci dell’Unitre, hanno potuto dialogare con Violette che vedeva le persone sedute nella sala, così come i testimoni di questo importante evento hanno potuto ammirare la dolcezza del volto della nostra scienziata, la sua semplicità e la sua disponibilità nel rispondere con puntualità e precisione alle domande che le venivano poste. Un suo collega, il siracusano Sirigo ha poi portato in giro per il centro scientifico cileno le persone presenti all’Istituto tecnico spiegando la funzionalità delle varie apparecchiature e l’impegno quotidiano nel cercare di svelare i segreti dell’universo. Una bellissima iniziativa dell’Unitre, università della Terza età diretta dall’insegnante Maria Messina, che si è giovata della collaborazione della professoressa Enza Mione, dirigente del “Caruso”. Violette Impellizzeri è stata la prima nel mondo a scoprire la più antica acqua dell’universo studiando le galassie. Purtroppo sono decine i nostri ricercatori che occupano importanti posti all’esterno perché i governi italiani continuano a dimostrarsi insensibili alla ricerca tagliando sempre più i fondi e chiudendo le porte in faccia alle migliori intelligenze, puntando spesso sulla mediocrità di raccomandati, figli di baroni universitari, politici etc.. Il sogno di Violette, ma non è la sola, sarebbe quello di lavorare in Italia. Per ora resta un sogno che non si può materializzare.