Non ci sono soldi, il vasto quartiere di via Kennedy della zona sud ad Alcamo costretto ancora per chissà quanto tempo a rimanere abbandonato nel degrado, senza uno straccio di servizi. Dal Comune stesso arrivano notizie poco rassicuranti: ci sono ancora molti ostacoli prima di potere arrivare al completamento dell’urbanizzazione di quest’area. Limiti che sono soprattutto di carattere economico, con buona pace quindi per le centinaia di residenti che si sono moltiplicati a dismisura negli ultimi anni.
L’area come emerge dalle richieste dei firmatari della petizione, risulta priva di urbanizzazione primaria ed in particolare di viabilità a norma. E’ evidente come molte strade sono ancora prive di illuminazione e sono dissestate, anche perché sono di proprietà privata. Oltre alle petizioni si è mobilitato anche il Movimento % Stelle per chiedere al Comune un’immediata presa di posizione rispetto ai problemi di degrado che vive questa vasta porzione di via Kennedy, rimasta incompleta per un lunghissimo tratto. In realtà il Comune da tempo pensa a mettere in cantiere quest’opera pubblica tanto che risulta già inserita nel piano triennale delle Opere pubbliche 2013-2015. La priorità data è l ma di fatto si devono reperire i fondi: servirebbe un importo complessivo di quasi 6 milioni e 800 mila euro: al momento in merito vi è soltanto un progetto preliminare. Ma oltre a questo c’è ancora un altro problema da risolvere a monte, e cioè l’acquisizione al patrimonio del Comune delle superfici private ed anche qualche strada, come ad esempio la via Pietro Longo, che risulta tracciata da privati in area priva della previsione urbanistica a “viabilità ” e pertanto nessun progetto potrà riguardarla senza la necessaria variante urbanistica.
In tal senso la soluzione praticabile, solo dopo opportuna variante urbanistica, è quella dell’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle aree interessate, ciò evidentemente con il consenso di tutti i proprietari. E non finisce qui: ci sono anche problemi di natura tecnica. Realistica, sotto questo aspetto, l’analisi del dirigente del settore Servizi tecnici e manutentivi del Comune, l’ingegnere Enza Anna Parrino: “Potrà essere redatta la fase successiva al progetto preliminare, ossia il progetto definitivo o esecutivo, – afferma in una nota – solo dopo avere reiterato il vincolo preordinato all’esproprio dal momento che risulta scaduto”. Secondo la Parrino l’unico intervento, richiesto nella petizione, realizzabile nel medio termine è quello della sistemazione della pavimentazione bituminosa della via Kennedy in quanto strada urbanizzata di proprietà comunale: “Programmeremo gli interventi – precisa il dirigente comunale – compatibilmente alle risorse economiche disponibili”.
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