Alcamo-Tempi lunghi per le visite ai privati in ospedale

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Ore 9 di stamane. Sportello accettazioni visite, che si trova al pianterreno dell’ospedale San Vito e Santo Spirito della via Francesco Crispi di Alcamo Con tanta gentilezza ma con altrettanta fermezza gli impiegati allo sportello e dietro uno spesso vetro, spiegano che prima non si può. C’è una lista e quindi un turno da rispettare.  Ad una signora che presentava i documenti per una visita ortopedica l’appuntamento col medico dell’ospedale  è stato fissato per il 24 settembre. Per un controllo endoscopico il mese di ottobre. Per un controllo cardiologico in ospedale ad un pensionato è stato risposto che per la visita doveva attendere sino a novembre. Tempi biblici dunque per una visita specialistica all’ospedale di Alcamo. A coloro i quali chiedevano stamane maggiori chiarimenti, ma pare che ciò si verifichi quasi ogni giorno, è stato suggerito di rivolgersi per determinate visite agli ambulatori dell’Asp che si trovano nel viale Europa dove pare che per alcune specialità i tempi di attesa sono molto ridotti.  Le vicende relative ai tempi di attesa, come dimostrano i servizi di Striscia la notizia, accadono  nella maggior parte degli ospedali d’Italia e in particolare in quelli dalla Campania a scendere sino in Sicilia. Alcamo dunque non è un’eccezione.   Molto probabilmente è la carenza di personale negli ospedali che va a  determinate le lunghe attese per una visita, che molto spesso va fatta con tempestività per prevenire l’acuirsi di malattie.  I medici lavorano spesso in condizioni di oggettive difficoltà legate ai tagli al delicato e importante settore della sanità e ciò potrebbe essere una delle cause dei tempi lunghi per una visita in ospedale dove ci sono le apparecchiature che chiaramente tantissimi medici non possono disporre negli studi privati. E allora qual è la soluzione? Spesso anche molto onerosa perché non tutti possono permettersi di spendere 100 e a volte anche oltre 200 euro per una visita in uno studio privato dove è sufficiente telefonare, prenotare ed essere ricevuti. Naturalmente a pagamento. E per chi non se lo può permettere? Pregare il buon Dio sperando che nella lunga attesa della visita pubblica in ospedale  la patologia non si aggravi.