Alcamo, si volta pagina alla Banca don Rizzo

0
577

Il primo passo per un totale cambiamento nella ultra centenaria storia della Banca di credito cooperativo don Rizzo di Alcamo, è stato scritto oggi. Il primo passo è stato fatto a conclusione dell’assemblea dei soci, in seconda convocazione all’istituto tecnico, che ha proceduto alla modifica di alcune norme statutarie per poi in una seconda fase andare al voto per eleggere il nuovo consiglio. Sarà formato da un presidente e quattro consiglieri, che dovranno presentare il curriculum. Tutto sotto la supervisione del Fondo di garanzia della Banca d’Italia, che approvate le modifiche statutarie, darà il via libera alla votazione per il Consiglio, i cui membri dovranno essere di gradimento della stessa Banca d’Italia. Si dovrebbe votare entro la fine di settembre. L’assemblea, dopo gli adempimenti di rito, dopo il saluto del presidente uscente Enzo Nuzzo, e prima della votazione, è stata preceduta da un serrato dibattito in cui sono intervenuti tra gli altri l’ex dipendente della don Rizzo, Piero Amato che ha parlato del “marcio della politica” dentro l’istituto di credito. Polemico anche l’ex deputato Francesco Paolo Lucchese, per venti anni presidente della don Rizzo. Garbato e costruttivo l’intervento del professor Antonino Vallone. Con quella di oggi si apre una nuova pagina nella storia della don Rizzo in un momento in cui si parla di trasformazione delle Banche di credito cooperativo in Italia. Alla don Rizzo si è arrivati alla situazione di oggi dopo un’ispezione della Banca d’Italia, partita da esposti anonimi. L’indagine ha riguardato gli ultimi cinque anni di gestione dove è maturato un deficit di cinque milioni, ma il patrimonio attualmente è di quasi 50 milioni. Oltre all’azzeramento del consiglio in carica, virtualmente già non più operativo, si prevedono novità anche nella governante dirigenziale.  . La don Rizzo oggi ha 17 agenzie e oltre tre mila soci. Il consiglio uscente venne eletto nel maggio dello scorso anno.