Alcamo, rischio prescrizione per oltre un milione di crediti

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C’è un braccio di ferro che dura ad Alcamo da due anni tra la Seconda commissione consiliare e l’avvocatura comunale. Riguarda, come si evince dai verbali, la riscossione di crediti vantati dal Comune nei confronti di imprese e privati. E la vicenda della mancata riscossione di 222 mila euro vantati nei confronti dell’impresa Francesco Paolo Riggi porta a galla i ritardi per gli iter allo scopo di recuperare crediti dormienti. Tali fatti sono stati più volte affrontati dalla stessa Seconda commissione che teme che “numerosi crediti da riscuotere possano andare in prescrizione con grave danno per le casse comunali”. Anche la Terza commissione ha prodotto un voluminoso dossier sulla vicenda Riggi-Comune. Il timore della prescrizione non del tutto campato in aria se si considera che la cessione di proprietà di un’area di oltre 4 mila metri quadrati in contrada Sant’Ippolito è stata ceduta il 22 luglio del 2004 con l’impegno da parte dell’impresa di “corrispondere al Comune la somma prima del rilascio dell’abitabilità”, che si deve quindi presumere che i 37 alloggi non hanno alla data di oggi. La lite tra Comune e impresa Riggi riguarda il programma costruttivo per realizzare i 37 alloggi, iter avviato nel dicembre del 2002. Pare che il Comune abbia inviato diffide alle quali non sarebbe stata data risposta e quindi solo una settimana fa, dopo oltre dieci anni!!!…., ha deciso di intraprendere le vie legali per il recupero delle somme. Ha affidato l’incarico all’avvocato Giovanna Mistretta, responsabile dell’Ufficio legale comunale. Senza voler mettere in dubbio la professionalità del legale, l’affidamento è stata la scelta migliore alla luce del fatto che la Seconda commissione consiliare denuncia, da due anni, bracci di ferro con l’avvocatura comunale sulla vicenda Riggi e che il legale non si sarebbe presentata a convocazioni per discutere di questo caso? E di questo e altri casi di mancata riscossione di crediti ce ne sono tanti, esaminati dalla Seconda commissione consiliare, presieduta da Marianna Vario, e ammonterebbero ad oltre un milione di euro. Addirittura qualcuno affonda le radici nel tempo come mancati pagamenti al Comune per la costruzione di alloggi in cooperativa in contrada Sant’Anna-Tre Santi. E poi oltre 80 mila euro per la vicenda Mattatresa e cinquanta mila euro per canone di locazione non corrisposto per la gestione dell’autostazione di piazza della Repubblica.  E se il Comune fosse stato in grado di incassarli si potevano , negli anni, forse evitare aumenti di imposte per fare quadrare il bilancio?  Lo scenario che emerge dai ritardi nella riscossione dei crediti dormienti apre altre riflessioni sui problemi di un Comune, che sembra una nave senza guida nella tempesta. Ma è evidente che il Comune di Alcamo è un’azienda anomala dove, anche se si verificano disfunzioni acclarate, ognuno resta tranquillamente al proprio posto. A pagare sono i cittadini.