Alcamo. San Martino Ieri niente deroga ai panifici, niente muffulette

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La chiusura domenicale dei panifici, stabilita da una legge regionale,  la richiesta di una deroga non concessa, ha provocato la protesta, rimasta fine a se stessa, dei fornai alcamesi e le perplessità di molti cittadini, che ieri sera Festa di San Martino, hanno dovuto rinunciare all’acquisto della tradizionale “muffuletta” appena sfornata. In molti hanno fatto incetta sabato sera per poi riscaldarla ieri, ma certo non è la stessa cosa gustarla subito dopo la cottura. Eppure i Comuni dovrebbero impegnarsi a tutelare le tradizioni. Farle conoscere ai ragazzi delle scuole. Bisogna conservare e trasmettere la memoria. Memoria e tradizioni che si vanno spegnendo mentre i ragazzi e non solo continuano ad essere ipnotizzati da telefonini e altre diavolerie venendo meno i rapporti e la comunicazione tra persone. Un motivo in più per tutelare le tradizioni come la Festa di san Martino, quando tutto il mosto diventa vino. I biscotti,  dolci tradizionali, ma soprattutto le “muffulette” sia la vigilia che il giorno di San Martino arricchiscono le tavole. Ad Alcamo purtroppo ieri panifici chiusi e niente quei pani, fatti con farina arricchita di semi di finocchio e conditi con olio nuovo, formaggio, sale, pepe, formaggio, acciughe, ma ognuno è libero di far sbizzarrire la propria fantasia. E come bevanda il vino, un tempo appena uscito dalle  botti. Oggi in bottiglia. Intanto ci si godono anche le belle giornate dell’estate di San Martino. Secondo la tradizione siciliana, in questo giorno, i proprietari terrieri distribuivano del pane caldo e condito, ai contadini. Un gesto che nella tradizione popolare si rifà alla solidarietà espressa da San Martino al povero  a cui diede un pezzo del suo mantello per ripararsi dal freddo.