ALCAMO – E’ saltato il consiglio comunale di ieri sera ad Alcamo: oggi nuova convocazione e basteranno appena 10 consiglieri per aprire la seduta. Ma il segnale politico è sconfortante. Ieri in 14 si sono presentati in prima e seconda convocazione, numero insufficiente per aprire i lavori. E sono trascorse altre 24 ore e si avvicina quindi sempre di più il gong per l’approvazione del bilancio che è ancora in alto mare per il Comune che deve coprire un buco da circa 3 milioni di euro. Ieri si sarebbero dovute approvare le tariffe della tassa sui rifiuti, uno dei tasselli per certificare le preziose entrate del municipio. Ma neanche di fronte a questo determinante punto all’ordine del giorno i consiglieri si sono presentati all’appello. Per il presidente del consiglio comunale un grave atteggiamento.
Intanto il prossimo 30 settembre scade il termine per potere approvare il bilancio di previsione del 2015. Ad Alcamo la manovra era stata presentata nel luglio scorso dal commissario straordinario del Comune Giovanni Arnone ma è stata bocciata a maggioranza dal consiglio perché prevedeva di risanare il buco finanziario con un aumento di Tasi e Imu. I tempi oramai per una controproposta da presentare, sollecitata in questi giorni dal commissario per l’ennesima volta, non sembrano esserci oramai più. A questo punto il consiglio deve fare un passo indietro, accettando l’aumento delle imposte, oppure andrà incontro al commissariamento.
Il presidente del consiglio non risparmia nessuno. Per lui l’attuale situazione è figlia delle colpe dell’attuale consiglio in carica, delle passate amministrazioni dell’ultimo decennio per la mancata programmazione e bisognerà quindi ripartire da zero. Scibilia è convinto che dietro la bocciatura del bilancio nel luglio scorso ci sia alla base una scelta pre-elettorale.