Alcamo, rischio prescrizione per crediti non riscossi

0
613

C’è un braccio di ferro che dura ad Alcamo da due anni tra la Seconda commissione consiliare e l’avvocatura comunale. Riguarda, come si evince dai verbali, la riscossione di crediti vantati dal Comune nei confronti di imprese e privati. E la vicenda della mancata riscossione di 222 mila euro vantati nei confronti dell’impresa Francesco Paolo Riggi è stata più volte affrontata dalla stessa commissione che teme che “tale credito possa andare in prescrizione”. Anche la Terza commissione ha prodotto un voluminoso dossier sulla vicenda. Il timore della prescrizione non del tutto campato in aria se si considera che la cessione di proprietà di un’area di oltre 4 mila metri quadrati in contrada Sant’Ippolito è stata ceduta il 22 luglio del 2004 con l’impegno da parte dell’impresa di “corrispondere al Comune la somma prima del rilascio dell’abitabilità”, che si deve quindi presumere che i 37 alloggi non hanno alla data di oggi. La lite tra Comune e impresa riguarda il programma costruttivo per realizzare i 37 alloggi, iter avviato nel dicembre del 2002 quando il Comune ha concesso il diritto di proprietà dell’area alla ditta. Pare che il Comune abbia inviato diffide alle quali non sarebbe stata data risposta e quindi solo una settimana fa, dopo oltre dieci anni!!!…., ha deciso di intraprendere le vie legali per il recupero delle somme. Ha affidato l’incarico all’avvocato Giovanna Mistretta, responsabile dell’Ufficio legale comunale. Senza voler mettere in dubbio la professionalità del legale, l’affidamento è stato la scelta migliore alla luce del fatto che la Seconda commissione consiliare denuncia, da due anni, bracci di ferro con l’avvocatura comunale sulla vicenda Riggi e altri casi simili? A quante centinaia di migliaia di euro ammontano i crediti vantati dal Comune? La stessa Seconda commissione, come da verbali, sostiene che il legale convocato su questa vicenda non si sarebbe presentata per l’audizione.  E se il Comune fosse stato in grado di incassarli si potevano , negli anni, forse evitare aumenti di imposte per fare quadrare il bilancio? Lo scenario che emerge dai ritardi nella riscossione dei 222 mila euro apre altre riflessioni sui problemi di un Comune, che sembra una nave senza guida nella tempesta. con i dirigenti i veri e propri dominus. Ma è evidente che il Comune di Alcamo è un’azienda anomala dove, anche se si verificano disfunzioni acclarate, ognuno resta tranquillamente al proprio posto. A pagare sono i cittadini.