Pugno duro era stato annunciato, pugno duro sarà. Il Comune di Alcamo dimostra di volere fare sul serio contro gli evasori: per loro giorni contati e soprattutto nessuno sconto o possibilità di farla franca con la prescrizione. Proprio in questi giorni l’ufficio Entrate tributarie e contenzioso della Direzione 5 del municipio ha effettuato una ricognizione e stanato una cinquantina di evasori parziali o totali delle imposte relative alla proprietà di una casa, l’attuale Imu e la vecchia Ici dal momento che ad essere preso in esame è il periodo che va dal 2010. Il risultato è che il mancato incasso del Comune per questo periodo è pari a 186 mila euro e da q ui è nata questa “lista di carico” di accertamento tributario che è aggiornata a cavallo tra gli anni 2015 e 2016. Ci sono casi limite con persone che non pagano da tempo immemorabile o probabilmente non hanno mai pagato. Infatti ci sono davvero dai casi di tributi pregressi non pagati che hanno raggiunto cifre incredibile: un contribuente ha accumulato 63 mila euro non pagate, un altro 52 mila ed un altro ancora 12 mila, solo per citare i debiti del contribuente più grossi con l’ente locale. “Sono divenuti definitivi – scrivono dall’ufficio contenzioso – diversi avvisi di accertamento nei confronti di contribuenti con posizioni anomale nel rapporto tra dovuto e versato superiore ai minimi regolamentari e pertanto presunti evasori totali o parziali per i tributi in autoliquidazione di Ici e Imu dovuti e non versati nei termini previsti dalle rispettive normativa e relativi ai periodi d’imposta che vanno dal 2010 al 2014”. Questo pare comunque essere solo il primo passo. Infatti l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Surdi alla fine dello scorso anno aveva emanato una direttiva con cui si dichiarava guerra ai furbetti che sino ad oggi sono riusciti a farla franca anche grazie alle maglie larghe dei controlli da parte del Comune. Il primo cittadino e la sua squadra assessoriale hanno deciso di stabilire delle ben precise linee guida per riuscire a massimizzare gli accertamenti ed il recupero dei tributi degli anni pregressi non pagati dai contribuenti alcamesi morosi. Il primo criterio da tenere conto per gli uffici è l’elenco per ordine decrescente delle rendite di tutte le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A10, C1, C3 e D; si realizza poi un elenco dei contribuenti, già noti alla banca dati comunale, per i quali non risultano versamenti ed emissione degli avvisi, nei casi in cui ne ricorrano i presupposti, relativamente all’intera situazione patrimoniale; vi è la redazione di un successivo elenco per ordine decrescente di rendita, delle unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 ad A9 e le relative pertinenze indicate catastalmente con C2, C6 e C7, che non costituiscono abitazione principale in maniera tale da concentrare l’attenzione su quelle che hanno una maggiore rendita; infine viene elaborato un elenco per ordine decrescente di superficie dei terreni (particelle catastali) che ricadono in zone omogenee del vigente piano regolatore, con un indice di edificabilità superiore a quello agricolo: per individuare tali zone l’ufficio si avvale del supporto del nodo comunale Sitr, il sistema informativo territoriale regionale, al fine di verificare le particelle di riferimento. Subito dopo la formazione dei vari elenchi, in base alle direttive date dalla giunta, devono essere esaminate le unità immobiliari con la rendita o il valore più elevati estendendo l’analisi all’intera posizione patrimoniale del contribuente che risulta proprietario dello stesso immobile e procedendo all’emissione degli eventuali avvisi nei casi in cui si riscontrino irregolarità.