Alba Alcamo allo sbando e con un futuro molto incerto. Stamane la clamorosa decisione del presidente Baldo Marchese, del vice Giuseppe Milotta e dell’intero staff dirigenziale di rassegnare le dimissioni. Una decisione sofferta e forse da tempo maturata ma stamane la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la comunicazione che l’Alba Alcamo non potrà giocare al Catella la prossima partita di domenica contro il Dattilo Noir. La società sperava, almeno per il momento, di poter far ritorno tra le mura amiche ma stamane è arrivata la comunicazione che la commissione comunale non ha dato il nulla osta per carenze di vario tipo negli spogliatoi. Che negli spogliatoi ci fossero problemi per i quali si rendevano necessari e urgenti lavori di manutenzione è cosa risaputa dalla fine dello scorso campionato. Spogliatoi e fondo campo sul quale la dirigenza è intervenuta con piccoli interventi di manutenzione in attesa che il Comune appalti i lavori. Ma una volta appaltati, per quanto tempo l’Alba Alcamo avrebbe dovuto giocare fuori casa? Probabilmente per diversi mesi e quindi i tifosi, pochi in verità, sarebbero stati costretti a seguire i giocatori nel loro girovagare nei campi delle province di Trapani e Palermo. Un peso insopportabile per i dirigenti bianconeri che hanno deciso di dimettersi e pronti a dare la squadra, armi e bagagli, ai migliori offerenti sempre che ce ne siano. Ieri la squadra ha giocato una buona partita vincendo per due a zero sul campo del Castelbuono . Stamane la comunicazione dell’addio dell’intera dirigenza bianconera. Per l’Alba Alcamo quale futuro? IL rischio è che scompaia il calcio in città ricco di grandi soddisfazioni. Ma per evitare ciò sarebbe necessario il ripensamento della dirigenza dimissionaria.