Il nuovo mini appalto da sei mesi per la raccolta dei rifiuti ad Alcamo fa esplodere la polemica politica in consiglio comunale con tanto di simpatico siparietto. Nella seduta di ieri sera il consigliere comunale del Pd Filippo Cracchiolo si è presentato provocatoriamente con un mega assegno da 2,8 milioni di euro e lo ha consegnato alla presidenza del consiglio per recapitarlo al sindaco Domenico Surdi, ieri assente ai lavori. La cifra è pari ai due anni di governo ad Alcamo del Movimento 5 Stelle che aveva promesso sull’appalto dei rifiuti un risparmio annuale di 1,4 milioni. Il recente piano approvato dal Comune invece ammonta a 5,5 milioni di euro l’anno, lo stesso identico costo che oggi è previsto per questo appalto. Per questo i Democratici sono andati all’attacco con la provocazione dell’assegno:
Il primo cittadino accetta con un sorriso l’iniziativa provocatoria: “Il primo bando che era stato elaborato – replica Surdi – è andato deserto e nel frattempo ne è stato elaborato un nuovo che però, rispetto al precedente, prevede servizi in più come la potatura del verde e la pulizia delle spiagge. Mi pare che questo passaggio era già stato ampiamente discusso e analizzato in consiglio, si è dovuto prendere anche atto dei cambiamenti normativi in materia di smaltimento rifiuti”. Il Comune infatti nel frattempo si è costituito in pre-Aro, approvato dalla Regione recentemente e che consiste nel nuovo sistema di gestione dei rifiuti previsto dalla nuova legge regionale in sostituzione degli Ato oramai in liquidazione, e questo appalto è solo il passaggio transitorio per arrivare all’affidamento settennale. Ieri sera il consiglio ha anche approvato il regolamento Dat, che in realtà altro non è se non la presa d’atto della legge statale entrata in vigore nel dicembre 2017 e che disciplina la delicata materia relativa al “testamento biologico” o “biotestamento”. In previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari. Ad Alcamo ci sarebbero già diverse richieste avanzate dai cittadini di poter depositare tale dichiarazione.
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