Alcamo-Pasti scadenti nelle scuole, genitori ritirano denuncia al Comune

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Non dovranno più versare alcuna quota dei pasti delle mense scolastiche per cui risultavano essere debitori con il Comune di quasi 13 mila euro di ticket non corrisposti. Le 59 famiglia alcamesi sono state in un certo senso graziate dal municipio in cambio però del ritiro dell’atto giudiziale nei confronti dell’ente stesso che era stato denunciato per avere fornito pasti scadenti ai piccoli alunni delle scuole della città. Si chiude qui il contenzioso tra le parti dopo avere portato a termine una negoziazione assistita tra le stesse famiglie, difese dall’avvocato Fabio Serafino, e il Comune di Alcamo stesso. In pratica secondo l’accordo stipulato il municipio pagherà le spese legali e non chiederà alle famiglie il pagamento dei ticket mensa non corrisposti nell’anno scolastico 2013-2014, di contro le famiglie che avevano chiamato in giudizio il Comune rinunceranno al riconoscimento di un risarcimento danni ciascuno pari a 500 euro. Un contenzioso nato quando diversi genitori di alunni che frequentavano a suo tempo la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado a tempo prolungato decisero di fare causa al municipio per la qualità scadente dei pasti che venivano forniti. Quell’anno anche il Comune si rese conto che effettivamente la ditta che all’epoca forniva i pasti non avrebbe rispettato il capitolato d’appalto, tanto che dopo una serie di contestazioni, il municipio decise di revocare l’appalto all’impresa che aveva vinto la gara. Per l’esattezza il Comune applicò ben 23 penali per mancato rispetto del capitolato d’appalto da parte dell’azienda che si era aggiudicata nell’ottobre del 2013 il bando per la fornitura dei pasti. Un rapporto che tra la ditta e soprattutto le mamme dei plessi scolastici serviti non è mai stato idilliaco. Tanto che si costituì un comitato mensa con l’intenzione proprio di interloquire con l’amministrazione comunale per far presenti i problemi riscontrati nel consumo dei cibi da parte degli alunni. Alle decine di contestazioni rispose l’allora amministrazione guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre che organizzò dei veri e propri “blitz” durante la distribuzione dei pasti delle mense nelle varie scuole. Tra le contestazioni “la qualità dei prodotti forniti”, “l’orario di consegna dei pasti”, “l’igienicità dei contenitori usati per il trasporto dei pasti” e, infine, “la temperatura dei piatti non adeguata al consumo”. Inoltre più volte, secondo quanto attesta il Comune alcamese, si è constatata “l’assenza totale dei prodotti elencati nella documentazione trasmessa dalla ditta a dimostrazione dell’origine biologica, e ciò si è verificato soprattutto presso le cucine dei plessi “Collodi” e “Froebel” dove, invece, sono state rinvenute derrate non biologiche.