Alcamo-Ordinanza anti-movida selvaggia, limiti ad alcol e musica

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Prolungata l’ordinanza sul contrasto alla movida selvaggia ad Alcamo. Il sindaco Domenico Surdi ha sostanzialmente emesso un provvedimento che ricalca quello dei suoi predecessori con l’obiettivo di contrastare fenomeni di diffuso degrado e di pericolosità sociale derivanti dal consumo eccessivo di alcolici. Il primo cittadino ha quindi confermato il divieto di vendita o cessione a qualsiasi titolo finalizzata all’asporto di bevande alcooliche in vetro o lattina dalle 22 alle 6 dell’indomani per i titolari di attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande di tutte le tipologie, artigianali dove è consentita la vendita di prodotti alimentari e commerciali in sede fissa su area privata e su aree pubbliche sia in sede fissa che in forma itinerante, autorizzati alla vendita di alimenti. Inoltre viene introdotto il divieto di consumo su area pubblica di bevande alcooliche con l’utilizzo di bottiglie, lattine, bicchieri di vetro e di altro materiale comunque contundente. Il consumo potrà essere effettuato solo all’interno dei locali autorizzati e nei tavoli collocati nelle aree pubbliche attigue regolarmente autorizzate. Nel contempo è emesso il divieto di consumo di alcool all’interno dell’atrio del Collegio dei Gesuiti, delle ville comunali nelle piazze della Repubblica, Pittore Renda, Falcone-Borsellino, e nei parchi Internicola e Suburbano. Con questo provvedimento vengono anche introdotte limitazioni alle emissioni sonore provenienti dalle attività commerciali, altro grande problema legato alla movida selvaggia. Per bar, pizzerie, ristoranti, pub e altri locali notturni è consentita la diffusione di musica all’interno dei locali, nel rispetto dei limiti di decibel, dal lunedì al giovedì, le domeniche e i festivi dalle 18,30 alle 23,30, i venerdì, sabato e prefestivi dalle 18,30 all’una di notte. Le multe per le vendite di alcolici al di fuori degli orari previsti dall’ordinanza saranno di 200 euro in misura ridotta, mentre per violazioni delle emissioni sonore si rischia la chiusura del locale per almeno 5 giorni. “Il centro storico – sottolinea Surdi – è patrimonio comune di ogni cittadino alcamese ed è compito dell’amministrazione garantirne la completa fruibilità; la cosiddetta movida alcamese rappresenta potenzialmente motivo di attrazione e sviluppo, ma deve essere indirizzata verso una aggregazione sana, con un preciso progetto culturale e nell’ambito di un pacchetto di offerta turistica”. Per arrivare a questa ordinanza il primo cittadino sostiene di essersi confrontato con tutte le parti coinvolte, le forze dell’ordine, l’Asp, i residenti del centro storico, i gestori dei locali: “Abbiamo ritenuto indispensabile intervenire – aggiunge il primo cittadino – per evitare situazioni che configurano o rischiano di costituire un grave pregiudizio per la tutela e la conservazione del patrimonio pubblico e per l’affermazione del diritto alla libera fruizione degli spazi da parte del singolo individuo, pregiudicando anche lo sviluppo turistico della città”.