Alcamo-Nuovo ospedale, tra promesse e tante delusioni

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L’argomento figura puntualmente nelle dichiarazioni programmatiche dei sindaci che negli ultimi 40 anni si sono susseguiti alla guida della città di Alcamo. L’argomento viene strombazzato ai quattro venti alla vigilia di ogni elezione: sia essa comunale, regionale o nazionale. L’argomento riguarda una vecchia e legittima aspirazione degli alcamesi: e cioè quello di avere un nuovo ospedale rimasto in quel grande mare, che sono le pie illusioni. Oggi si torna a parlare della realizzazione del nuovo presidio sanitario polivalente da realizzare ad Alcamo e per il quale l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza ha rispolverato il progetto presentato sei anni fa e che venne inserito nel decreto di riqualificazione e rifunzionalizzazione della nuova rete ospedaliera in Sicilia, pubblicato il 23 gennaio del 2015. Ma sono sufficienti i 21 milioni? E poi per quanto riguarda Alcamo l’area è ancora disponibile? I 21 milioni sono così suddivisi: 15 da parte dello Stato e sei come cofinanziamento col sistema del project financing. Ma per il nuovo presidio sanitario, ovvero l’ospedale, occorrevano nel 2015, ben  40 milioni di euro. Per arrivare a questa cifra, durante vari incontri svoltisi ad Alcamo con l’allora assessore Massimo Russo, e gli ex sindaco e presidente della Provincia, Giacomo Scala e Mimmo Turano, e il dirigente dell’Asp, Fabrizio De Nicola si convenne di reperire le ulteriori somme con la vendita del vecchio ospedale della via Crispi per sei milioni di euro. Quattro milioni avrebbero dovuto metterli i privati e gli altri nove milioni da reperire con la generica frase dell’alienazione di beni. Tale piano venne sottoscritto nel maggio di otto anni fa grazie ad un protocollo tra l’assessorato regionale alla Salute, Asp e provincia di  Trapani, Comune di Alcamo dove venne decisa la cessione dell’immobile di via Crispi da destinare ad istituto superiore d’istruzione. Fino ad oggi di tutto questo non è stato fatto niente.  Il nuovo presidio sanitario dovrebbe comprendere anche i servizi del distretto di Alcamo dei poliambulatori e il Pta. Dovrebbe sorgere su un’area con una superficie di 40 mila metri quadrati. Quattro piani, 600 parcheggi. E poi 28 posti per la medicina e cardiologia. Ventotto per la lungodegenza e riabilitazione. Venti per la psichiatria, 24 per la chirurgia e venti per l’assistenza sanitaria.  E per quanto riguarda il terreno per il nuovo ospedale ? Alcuni anni fa venne individuata un’area in contrada San Gaetano e inserita nell’ultimo Piano regolatore. Oggi quell’area non è più disponibile poiché sono scaduti i vincoli urbanistici. Dovrebbero essere reiterati dal consiglio comunale e senza tale provvedimento il nuovo ospedale non si potrà fare mai. La previsione per realizzare di un nuovo nosocomio ad Alcamo è stata fatta ormai da oltre 30 anni. E precisamente nel 1986 venne presentato al Comune, sindaco allora Francesco Paolo Lucchese e assessore ai Lavori pubblici, Franco Gabellone, il progetto del nuovo ospedale predisposto dall’allora Usl (Unità sanitaria locale). Progetto redatto dagli architetti Trimarchi e Artale. Successivamente la Regione concesse il finanziamento di 16 miliardi delle vecchie lire per realizzare il primo stralcio in contrada San Gaetano. Quei soldi non furono mai spesi tanto che la Regione li rivolle indietro e furono così suddivisi: 5 miliardi per l’ospedale di Alcamo, che venne ristrutturato. Cinque a quello di Mazara e sei a Pantelleria. Così svanirono i 16 miliardi per realizzare il primo stralcio del nuovo ospedale. Oggi se ne torna a parlare e il presidente Nello Musumeci dice “che i lavori sono immediatamente cantierabili”. Ma per Alcamo occorre trovare altri 19 milioni di euro e le aree dove costruire, sempre se si farà, il nuovo presidio sanitario.