Alcamo, nomina geometra alla guida dell’ufficio tecnico. Dal GUP il 21 novembre

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Con l’interruzione del contratto di lavoro dell’ingegnere Bertolino alla guida dell’ufficio tecnico del comune di Alcamo, l’amministrazione locale, diretta all’epoca dal sindaco Sebastiano Bonventre,  affidò l’incarico pro-tempre al geometra Giuseppe Stabile che venne nominato come facente funzioni per evitare che gli uffici de settore urbanistica andassero completamente in tilt. Ma proprio su tale incarico il PM Andrea Tarondo ha provato a fare chiarezza iscrivendo tempo fa nel libro degli indagati per abuso d’ufficio, lo stesso ex primo cittadino, il dirigente della ragioneria Sebastiano Luppino, due dirigenti comunali adesso in pensione, Marco Cascio e Gaspare Fundarò,  e l’ex segretario generale dell’epoca, Cristoforo Ricupati, adesso in servizio al comune di Terrasini.

Tutti gli indagati, giovedì 21 novembre, saranno al centro dell’udienza preliminare dinanzi al tribunale di Trapani, durante la quale il GUP dovrà decidere gli eventuali rinvii a giudizio. L’accusa sostenuta dal pubblico ministero Andrea Tarondo sostiene che la nomina di Stabile sia stata illegittima  e che, per di più, abbia anche leso i diritti di Enza Anna Parrino, dirigente storica del comune di Alcamo e attualmente a capo dei lavori pubblici. Nel corso dell’inchiesta è emerso infatti che in realtà, all’interno della pianta organica del comune di Alcamo, ci fosse  una dipendente che avrebbe potuto ricoprire quel ruolo, appunto l’ingegnere Parrino.  Secondo la  Procura ci sarebbe stato un “ingiusto danno” nei suoi confronti.

Giuseppe Stabile venne nominato in diversi periodi a capo dell’ufficio tecnico durante la sindacatura Bonventre, terminata anticipatamente nel 2015. L’ex sindaco si è sempre difeso sostenendo che la Parrino non potesse essere nominata perché in conflitto di interessi. Il marito, l’architetto Silvio Piccolo, aveva infatti in corso un contenzioso con il Comune per abusivismo edilizio, vicenda dalla dalla quale venne poi completamente assolto in tribunale. “Rifarei quella scelta altre mille volte” ha detto Sebastiano Bonventre rifacendosi alle norme sul conflitto di interessi disposte dalla Legge 39 del 2013 e dall’articolo 53 del testo unico dei dipendenti pubblici.