Il Martisor, ovvero piccolo marzo, associato al mese di marzo e al dio Marte è una delle più importanti tradizioni romene e rappresenta il ritorno della primavera. Per celebrare questo evento la comunità romena, che vive ad Alcamo e non è la prima volta, ha organizzato una mostra in corso di svolgimento presso la Cittadella dei giovani che si concluderà domani sera. Il titolo della mostra è “Finestra verso la Romania”. Stamane c’è stata la visita del console romeno a Catania che ha incontrato la comunità, molto numerosa ad Alcamo. Secondo stime si tratta di oltre 5 mila presenze, anche se da un certo periodo si registra un’inversione. Molti romeni venuti ad Alcamo hanno preso un’altra volta la via dell’emigrazione verso stati europei dove hanno la possibilità di trovare un lavoro. Una mostra ricca e articolata, quella della Cittadella dei giovani, e tra le promotrici Elena Ciobanu, che fa parte del coordinamento nazionale dei cittadini romeni per la provincia di Trapani non nuova ad iniziative finalizzate a far conoscere la cultura romena e all’integrazione. Tante le piccole opere realizzate con cura e amore esposte, cariche di simbologie proiettate verso la speranza, l’ottimismo e la fiducia. Dal ferro di cavallo alla coccinella, alla chiave alla legenda del bucaneve. Al laboratorio floreale ovvero divertirsi con i fiori e in tal senso sono aperte le iscrizioni presso Adragna fiori. Il filo intrecciato del Martisor, chiamato anche la treccia dei giorni, delle settimane e dei mesi dell’anno simboleggia la coesione inseparabile degli opposti, lo scambio di forze, vitalità e purificazione, che generano gli eterni cicli della Natura. La comunità romena alcamese dunque si stringe attorno a questo evento aperto a tutti. Ricordiamo che nel maggio dello scorso anno si è svolta al teatro Cielo la seconda edizione della Festa dell’integrazione con canti, balli, mostre, gastronomia romena e due anni fa il concerto di una tra le più famose cantanti romene: Maria Ciobanu.