Il bosco in abbandono e gli “approfondimenti” fantasma.
La convenzione venne ritirata due mesi fa “per approfondimenti “ personalmente dal commissario comunale Giovanni Arnone in una delle sue rare apparizioni durante i lavori del consiglio comunale di Alcamo. La convenzione avrebbe dovuto essere sottoscritta tra il Comune di Alcamo e la Forestale, che ha uomini, mezzi e competenze per gestire il bosco di Monte Bonifato, Riserva compresa. Si tratta di cento ettari che versano in abbandono, soggetti ad incendi che hanno falcidiato il verde, che provocano dissesti idrogeologici, che hanno distrutto alberi e che in certe contrade del Bonifato anche gravi pericoli per le abitazioni e quindi le persone. La convenzione con la Forestale è prevista dalla legge e solo in una seconda fase possono essere coinvolte associazioni. In diverse occasioni il traguardo è sembrato vicino, ma ancora non è stato tagliato. Domanda ad Arnone “ma per gli approfondimenti quanto tempo occorre o forse il commissario ha dimenticato la pratica? Intanto il bosco muore ogni giorno e grazie a volontari, una tantum, si cerca di rianimarlo. Eppure durante la recente inaugurazione dell’area archeologica sul Bonifato, politici e autorità competenti in materia dichiararono l’opportunità, non più rinviabile, di firmare la convenzione con la Forestale. Parole disperse dal vento all’interno degli alberi della pineta. Per la convenzione ci provò la giunta Bonventre. Successivamente, giugno 2015, i quattro consiglieri di Sicilia democratica. Poi la palla passò al commissario Arnone, che avrebbe potuto firmala con i poteri della giunta, la legge lo consente, ma per un eccesso di democrazia ha deciso di portare la convenzione in consiglio comunale. Al momento del voto Arnone l’ha ritirata per “approfondimenti” che misteriosamente ancora non arrivano e forse non arriveranno mai. Per la salvaguardia di Monte Bonifato si battono volontari, associazioni ambientaliste e per la convenzione si è intestata da tempo una battaglia di civiltà la sezione FareAmbiente di Alcamo presieduta da Francesca De Luca, che da quasi un anno ha ottenuto il via libera dalla Regione. Ora per smuovere il commissario Arnone sarebbe opportuno un intervento della Regione e cercare di fare chiarezza sui motivi della mancata convenzione. Spiegare ai cittadini perché sorgono sempre ostacoli tanto da far supporre che dietro ci possa essere qualche “manina” politica che potrebbe avere interesse alla gestione. Ma dispone degli uomini e mezzi che ha la Forestale? E mentre si attende di conoscere gli “approfondimenti” diventati fantasma il bosco agonizzante muore tra la rabbia impotente di chi lo ha a cuore e lo vorrebbe vedere risorgere. Ma chi gestisce oggi il Comune di Alcamo pare sia di parere contrario.