Attendono invano giustizia dal 2009. Ovvero da quel febbraio del 2009 quando si verificò una grande frana sulla collina prospiciente l’ex fermata del treno ad Alcamo Marina. Ora hanno deciso di continuare la loro battaglia legale per avere giustizia poiché di risarcimento dei danni ancora non si vede l’ombra. Così tre proprietari di villini, realizzati con regolare licenza, che vennero invase da acqua e fango e che risultano ancora non abitabili, hanno deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica. Lo hanno fatto, tramite l’avvocato Maurizio lo Presti, che ha scritto l’esposto dopo avere valutato tanti aspetti di una vicenda metafora dell’abusivismo selvaggio che ha distrutto una delle più belle località del Golfo di Castellammare, ovvero Alcamo Marina. L’esposto, per cercare di smuovere le acque stagnanti della giustizia, nasce dagli altri danni che avrebbero procurato le piogge del gennaio scorso. Nella denuncia , molto circostanziata, viene sottolineato che “nulla sarebbe cambiato dal febbraio del 2009 così come la necessità di effettuare lavori per mettere in sicurezza il costone”. L’esposto è l’ennesimo capitolo di una lunga vicenda giudiziaria combattuta allo stato attuale in sede civile. Con tempi destinati ad allungarsi a dismisura poiché la recente morte di un’alcamese ultracentenaria, proprietaria di un’abitazione estiva danneggiata e costituitasi parte civile rimette molte cose d’accapo. Ovvero dovranno essere ora gli eredi a costituirsi pare civile. Tra cambi di giudici, tra nomina di periti e perizie. Tra processi penali con condanne cadute in prescrizione. Tra sopralluoghi, relazioni, memorie difensive e denunce la vicenda dimostra la lentezza della giustizia italiana e ciò provoca sfiducia nelle persone. Quando si risolverà la storia della frana di Alcamo Marina in quella che è stata definita La collina del disonore”? Il Piano regolatore prevedeva che entro due anni a partire dal 1999 doveva intervenire il Comune di Alcamo. Non è stato fatto nulla. Secondo i difensori delle parti civili il risanamento e consolidamento del costone potrebbe farlo il Comune e poi rivalersi nei confronti dei presunti responsabili dei danni. Due mesi fa una delegazione di persone danneggiate dalla frana ha incontrato il sindaco Domenico Surdi sollecitando interventi.