Alcamo: L’incendio al Municipio, telecamere fuori uso

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La solidarietà da parte di tutte le forze politiche, associazioni ambientaliste, organizzazioni sindacali, semplici cittadini per far sentire al sindaco Domenico Surdi la vicinanza di una città, quella di Alcamo che ha condannato il vile gesto dell’incendio appiccato al portone del Municipio. La ferma volontà da parte dell’amministrazione comunale di andare avanti e non farsi piegare da gesti criminali. Sabato pomeriggio Luigi di Maio, vice presidente della Camera e Giancarlo Cancelleri, candidato alla presidenza della Regione sono venuti ad Alcamo e assieme al sindaco Domenico Surdi e all’assessore Roberto Scurto  si sono fermati davanti all’ingresso del Municipio anche per lanciare un messaggio chiaro: Il Movimento 5 stelle e vicino all’amministrazione comunale mentre agli alcamesi che si interrogano sul motivo di quella, che ha il sapore di un’intimidazione anche se è difficile stabilire verso chi. Un individuo che ha agito con tracotanza considerata l’ora, le 7,30 di sabato, che è riuscito ad ammassare carta e cartone davanti al portone d’ingresso al Municipio. Appiccare il fuoco e poi fuggire. Sul posto vigili del fuoco, polizia, carabinieri e polizia municipale, mentre scattato l’allarme, in piazza Ciullo sono arrivati amministratori e consiglieri comunali. Indagano i carabinieri per dare un nome e un volto all’incendiario e cercare di capire il motivo di questo attentato e verso chi può essere diretto. Se le telecamere pubbliche, installate in piazza Ciullo, di cui una sul tetto dell’Ufficio protocollo e puntata sull’ingresso del municipio non potranno dare immagini perché non funzionanti, sembra che un importante aiuto a chi indaga lo stanno dando i sistemi di videosorveglianza nella zona di esercizi commerciali, che si trovano anche nelle vie adiacenti. Un lavoro certosino perché c’è da recuperare immagine dopo immagine. Ma su questo fronte i carabinieri di Alcamo si sono dimostrati dei veri maestri. Incollando fotogramma su fotogramma, per fare un esempio, identificarono una donna che dopo avere investito una persona in contrada San Gaetano si diede alla fuga. Purtroppo l’uomo morì ma allora non c’era ancora il reato di omicidio stradale. Con lo stesso sistema i carabinieri indentificarono un romeno, che soprattutto nelle serate di sabato quando è in corso la movida selvaggia, palpeggiava ragazze. Ma una domanda sorge legittima. E’ mai possibile che nel luogo istituzionale più importante della città di Alcamo, ovvero il Municipio, non goda della videosorveglianza? E’ mai possibile, che la piazza Ciullo luogo della movida selvaggia e fuori legge sia priva di apparecchiature che ne consentano il pieno controllo? Nel gennaio del 2012 il comitato di valutazione del Pon sicurezza, accolse la richiesta a suo tempo presentata dall’ex sindaco Giacomo Scala, e concesse al Comune di Alcamo il finanziamento di 350 mila euro per l’installazione su tutto il territorio, Alcamo Marina compresa,  50 telecamere: trenta fisse  e venti mobili. Cosa che è poi stata fatta. Ma è opportuno, una volta montate queste apparecchiature, che ne sia garantita la manutenzione e quindi la piena efficienza altrimenti non servono a nulla e quando succedono episodi come quello di sabato mattina, gli inquirenti hanno maggiore difficoltà ad individuare gli autori di simili gesti.

 

(Foto Alqamah)