Alcamo-Le famiglie per migliorare i conti del Comune

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ALCAMO – Gli asili nido che prossimamente riapriranno i battenti, dopo la pausa estiva, serviranno a salvare almeno in parte le casse del Comune. Grazie proprio alla rimodulazione delle rette, con aumenti consistenti fino al 200 per cento, si è riusciti dall’ente municipale a far salire il tasso di copertura dei servizi a domanda individuale sino a quasi il 35 per cento. Cifra lontana sino a qualche anno fa per le finanze comunali: tanto è vero che adesso gli incassi, in previsione, sono saliti rispetto allo scorso anno a 310 mila euro, contro i 225 mila del 2014, e nel contempo sono anche sensibilmente diminuiti i costi di gestione scesi a 888 mila euro, contro 929 mila. Le famiglie, almeno sulla carta, contribuiranno quindi almeno in parte a quel piano di risanamento delle casse comunali. A meno che i nido comunali non saranno disertati per protesta contro questi enormi aumenti. Da quest’anno entrano infatti in vigore tariffe con sei fasce di reddito e non più quattro come in passato. Questo ha comportato un aumento generalizzato delle rette, la rimodulazione degli orari e anche l’implementazione dei servizi. Gli aumenti mediamente oscillano da un minimo del 30 per cento sino ad un massimo di circa il 200 per cento. Sostanzialmente la novità più importante sarà per l’appunto l’introduzione di fasce per redditi alti. Infatti sino allo scorso anno l’ultima fascia era quella che prevedeva redditi dai 18 mila e 76 euro in su. Quest’anno invece con circa 30 mila euro di redditi, vale a dire due stipendi da impiegati, si arriva a pagare addirittura 500 euro al mese per il tempo pieno dal lunedì al sabato. Un bel salto in avanti per il Comune che lo scorso anno prevedeva appena il 23 per cento di copertura dei servizi a domanda individuale che inglobano, oltre agli asili nido, la refezione scolastica e i campi da tennis. I costi più sostenuti il Comune li affronta per il mantenimento degli asili nido: tra costi di gestione, attrezzature, materiali da utilizzare, generi alimentati e costi del personale la spesa sfiora le 600 mila euro ma i ricavi con la tariffe affrontate dalle famiglie sono di appena 145 mila euro; la refezione scolastica costa invece al Comune 288 mila euro e in questo caso i ricavi da tariffa sono balzati a 160 mila euro. A fruttare più di tutti, ovviamente in proporzione, sono i campetti da tennis nettamente in attivo: per mantenerli in un anno si spendono poco meno di 2 mila euro ma se ne incassano ben 5 mila. Da qualche anno il Comune sta tentando in tutti i modi di fare cassa in modo da migliorare gli incassi e diminuire soprattutto le uscite. Si sta anche provando a risparmiare sulle spese correnti diminuendo di due ore l’accensione degli impianti di illuminazione pubblica. Come dire, tutto fa brodo.