Alcamo, l’Amministrazione vuole restaurare la “Cuba delle Rose”

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    Due le delibere approvate il 26 luglio scorso dall’Amministrazione Bonventre che prevedono la partecipazione all’avviso pubblico indetto dal Gal Golfo di Castellammare ASSE 3 “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale” Misura 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale Azione B “Realizzazione di interventi di ripristino degli elementi culturali del paesaggio agrario tradizionale”.

     

    I progetti di partecipazione al GAL riguardano rispettivamente, il Restauro ed il consolidamento nonché la riqualificazione della fonte di approvvigionamento idrico del Castello di Calatubo, ovvero la cosiddetta “Cuba delle Rose”, ubicata a circa 300 m dal lato nord/ovest del Castello di Calatubo.

     

    I progetti preliminari sono stati redatti dai funzionari tecnici del Settore Servizi Tecnici e Manutentivi del Comune di Alcamo e prevedono un importo complessivo di Euro 215.677,61 per la riqualificazione della fonte di approvvigionamento idrico del Castello di Calatubo ed un importo complessivo di Euro 200.678,47 per il restauro e consolidamento della stessa.

     

    Il Sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre afferma: “il sito in questione, la cui ristrutturazione prevede una modifica al Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2011-2013, è uno dei più suggestivi del territorio di proprietà del Comune di Alcamo e poterlo riutilizzare, attraverso il PSR Sicilia 2007/2013 riguardante la tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale, aggiungerà un tassello architettonico, degno di rilievo da un punto di vista non solo rurale ma in special modo culturale, così come riconosciuto anche dall’Assessorato Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana”.

    E l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianluca Abbinanti dichiara: “il recupero della Cuba delle Rose, dal punto di vista architettonico, si candida ad essere il fiore all’occhiello del panorama paesaggistico locale e non solo, anche perché è una delle poche costruzioni cosidette “cube” ancora presenti in loco e che, come rileva la Sovrintendenza ai Beni Culturali conserva alcune caratteristiche della forma dei “dammusi”, le tipiche costruzioni arabe, in siciliano “tetti”, con pianta quadrangolare sormontati da copertura a cupola usata per la raccolta delle acque piovane che alimentavano le cisterne.

    E – continua Abbinanti – il Castello di Calatubo per la sua posizione e visibilità si appresta a divenire un’importante attrattiva caratteristica del territorio che i turisti non potranno fare a meno di conoscere ed apprezzare”.