Alcamo-L’addio a Carmelo Guido, proclamato lutto cittadino

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ALCAMO. “Per me è un dolore troppo forte, ciao Carmelo”. Piange a dirotto Enzo Nuzzo, il presidente della Banca Don Rizzo, dall’altare maggiore della chiesa Madre dove ha voluto prendere parola a margine della celebrazione dei funerali di Carmelo Guido, il direttore dell’istituto di credito morto in un incidente stradale venerdì scorso. Insieme ad un collega e ad un amico dei Salesiani di Don Bosco, Ordine che lo stesso Guido seguiva assiduamente e attivamente, ha voluto così salutare l’alto dirigente dell’istituto di credito cooperativo. Non è stato nascosto che la banca sta vivendo un momento molto difficile, investita dal caso di un presunto deficit di ben 5 milioni di euro su cui si sono accesi i riflettori della Banca d’Italia. Proprio uno dei dipendenti di banca ha voluto ricordare l’ultimo discorso fatto dal suo direttore: “Ci ha detto – ha sottolineato – che nulla in futuro sarebbe stato come prima”. A celebrare la messa Monsignor Vincenzo Raspanti, amico intimo della famiglia Guido, oggi vescovo di Acireale. Ha ricordato Carmelo Guido come un uomo di sani principi cristiani e poi ha lanciato un auspicio: “Mi auguro che la Don Rizzo continui a seguire il suo originario spirito – ha detto durante l’omelia – quello cioè di stare accanto ai più deboli, di concedere il prestito a chi per le via del prestito ordinario non poteva avere accesso”. La chiesa era stracolma di gente: anche le navate laterali erano praticamente assiepate di persone in piedi. Tra i primi banchi la moglie e le due figlie Alice e Daniela il cui nome era impresso nelle corone di fiori poggiate sul feretro al centro della navata principale. Tutte e tre si tengono per mano come se volessero stringersi al loro dolore più intimo. E poi gli amici di sempre, l’ex senatore Nino Papania, il presidente del consiglio comunale di Alcamo Peppe Scibilia, il sindaco di Partanna Nicolò Catania, il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno, ex parlamentari, uomini di spicco delle istituzioni dal momento che Guido era stato assessore e consigliere comunale, quindi impegnato sul piano sociale e politico. Ad essere presente alle esequie anche l’agente di polizia penitenziaria di Calatafimi che era alla guida dell’auto con cui ha urtato Carmelo Guido che invece era in sella alla sua amata bicicletta da corsa. L’uscita della bara dall’altare sino all’uscio della chiesa accompagnata dagli applausi della gente commossa; irreale il silenzio attorno al feretro, inusuale per un centro storico di una cittadina di 45 mila anime, interrotto solo dal suono delle campane a lutto. Anche il Comune ha deciso di proclamare il lutto cittadino.