Alcamo L’acqua c’è, ma è tanto ”cara” e se ne perde molta

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C’è l’acqua? La domanda  viaggiava ad Alcamo tra vicini di casa per cercare  informarsi per  rifornirsi dell’oro bianco e non è un’esagerazione definirlo tale alla luce delle maxi bollette notificate ai cittadini, tra i quali monta una rabbia impotente nel più totale silenzio dei consiglieri comunali  alcamesi di un’ opposizione solo  sulla carta e delle locali associazioni dei consumatori. C’è l’acqua? Da qualche mese questo interpersonale dialogo tra vicini di casa si è interrotto. Infatti l’acqua oggi arriva abbondante e ogni tre giorni. Grazie soprattutto a Giove Pluvio che lo scorso mese di novembre ha fatto cadere dal cielo tanta acqua da riempire sorgenti e invasi. Grazie anche al lavoro da anni avviato dalle precedenti amministrazioni comunali  alcamesi,  come è logico proseguito oggi dalla giunta,  la città oggi può disporre di maggiori portate come per esempio da Cannizzaro. Meno via vai di autobotti dal Bottino così come di alcamesi che si recano in pellegrinaggio allo stesso Bottino per riempire bidoni e bottiglie. La maggiore portata comporta un duplice vantaggio. Niente disagi per gli alcamesi da anni organizzati a sopportare con tranquillità turni di 5-6 giorni.  Il Comune potrebbe risparmiare centinaia di migliaia di euro comprando meno acqua da Siciliacque poiché  il costo attuale è salatissimo: 0,69 centesimi più Iva a metro cubo. Si può risparmiare  riparando tempestivamente  le perdite. Nella via Porta Palermo, tanto per citare un caso, scorre un vero e proprio fiume nei giorni in cui nella zona avviene la distribuzione. L’acqua arriva ben oltre la zona chiamata  Furchi. Uno spreco che è un vero peccato nel momento in cui nel mondo si parla di diminuzione delle risorse idriche. E ognuno di noi deve fare la sua parte per tutelare il bene acqua. Intanto ad Alcamo il Comune ha notificato le bollette per il pagamento come di consueto per il 2017 più 8 mesi di acconto per il 2018. E’ chiaro che con la prossima bollette ci sarà la compensazione e quindi si pagheranno solo quattro mesi dopo avere verificato i consumi. La stangata dell’acqua ad Alcamo ha prosciugato molte tredicesime, da qui anche tantissimo malcontento. Tredicesime che sono andate ad alimentare le asfittiche casse comunali.