Alcamo-Incontro Pd-Arnone: posizioni lontane su Caffè Letterario

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Per molti degli argomenti affrontati c’è sintonia e condivisione di vedute, mentre per altri le posizioni rimangono agli antipodi. Questo l’esito dell’incontro tra il Partito democratico di Alcamo e il commissario straordinario del Comune. Come annunciato dai democratici nei giorni scorsi, tra i temi più spinosi messi sul tavolo quello della gestione e dell’organizzazione del personale comunale, in particolare «la mancanza di personale per gli impianti sportivi e per i contenitori culturali», considerata «la cospicua dotazione organica». Al riguardo, come riferisce lo stesso Pd, ci sarebbe comunanza di intenti: si è parlato «razionalizzazione, organizzazione e migliore gestione del personale comunale, rispetto al quale si è convenuto anche di ridurre le Posizioni Organizzative e di rivedere in riduzione i contratti della dirigenza nella componente della parte variabile” oltre alla “internalizzazione di alcuni importanti servizi comunali attraverso un piano di formazione e di riqualificazione del personale necessario ed indispensabile per il raggiungimento del suddetto obiettivo». Per l’altro tasto dolente per la comunità alcamese, l’imposizione fiscale, si è convenuta una «rivisitazione complessiva dell’impianto tributario e fiscale nel rispetto di quanto dichiarato in sede di riequilibrio di bilancio (livelli IMU e Tasi da riportare ai valori del 2014) cercando di apportare dei correttivi laddove è possibile». Arnone ha poi mostrato ampia disponibilità a risolvere nell’immediato la criticità dei bambini ospitati in semi-convitto. Sono, invece rimaste lontane le posizioni in merito al bando di assegnazione della locazione del “Caffè Letterario”. Bando che ha sollevato un polverone su più fronti, dalle manifestazioni di dissenso pervenute da associazioni e cittadini a veri e propri inviti a ritirare l’atto anche da parte di movimenti e partiti politici. Sotto accusa, anche secondo il Pd, «la totale assenza della componente “culturale” nell’individuazione del locatario, l’inesistenza di una proposta organica che comprenda un progetto di proposta culturale ad ampio spettro e un piano economico adeguato, condizioni imprescindibili – rimarcano in una nota i democratici – rispetto ad un complesso monumentale naturalmente vocato alla diffusione culturale, palesando il “pericolo” che possa diventare esclusivamente un luogo di somministrazione di alimenti e bevande di cui non se ne sente il bisogno».