Alcamo-Incendiò casa della madre, emergono i trascorsi da killer di mafia

0
818

E’ rimasto in silenzio davanti al Gip avvalendosi quindi della facoltà di non rispondere Francesco Filippi, 48 anni, l’alcamese arrestato per avere incendiato l’abitazione della madre ad Alcamo marina (nella foto). Ora lo stesso giudice per le indagini preliminari avrà 48 ore di tempo per esprimersi sulla convalida o meno della misura cautelare in carcere. Sulla decisione del giudice delle indagini preliminari potrebbero pesare sicuramente i trascorsi dell’uomo, emersi in queste ore e che sono vecchi di circa 25 anni. Filippi infatti ha una “carriera” criminale di grande spessore alle spalle: era uno dei killer della sanguinaria famiglia mafiosa dei Greco di cui fece parte tra la fine degli anni ’80 e primi degli anni ’90. Il 48enne, all’epoca poco più che ventenne, si macchiò di diversi omicidi passati in giudicato tanto da essere condannato a diversi ergastoli. Un’indole violenta che è riemersa proprio in questi ultimi tempi e testimoniata dalle vessazioni che il 48enne ha commesso nei confronti della madre, con cui aveva dei profondi dissidi, culminati nella notte tra il 7 e l’8 maggio scorsi con il danneggiamento dell’abitazione di Alcamo marina della zona Battigia in contrada Giovenco. E poi non un semplice incendio, se così si può considerare: infatti all’interno della villetta aveva piazzato ben 11 bombole con l’intenzione quindi di far saltare in aria l’immobile. Un gesto quindi di estrema violenza studiato a tavolino. Filippi finì sotto processo nel 1993 s venne condannato a diversi ergastoli. Qualche anno fa era uscito avendo potuto godere degli sconti che si danno a chi collabora con la giustizia come ha fatto lui, riuscendo quindi a scansare il carcere a vita. Il suo nome è tornato a circolare proprio in questi ultimi tempi, questa volta per ragioni familiari. Il suo rapporto burrascoso con la madre lo ha portato a far venire fuori la sua indole violenta tanto che la stessa donna lo ha denunciato dopo aver subito alcune aggressioni. Il 48enne è stato destinatario della misura del divieto di avvicinamento alla madre e ai luoghi da lei frequentati. Evidentemente il suo odio lo ha portato a violare quel provvedimento sino al terribile e pericoloso incendio provocato nella casa di Alcamo marina.