Alcamo, in affanno cardiologia e pronto soccorso. Mancanza di medici e ASP che prende tempo

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Non soltanto carenze di personale del pronto soccorso,  medici e autisti di ambulanze, ma anche sanitari ridotti all’osso in cardiologia. L’ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo continua ad andare avanti fra sofferenze divenute praticamente ataviche e utilizzate puntualmente da cavallo di battaglia, da partiti e politici di qualsiasi colore, in occasione degli appuntamenti elettorali.

La cardiologia, divenuta unità operativa semplice dipartimentale e quindi del tutto autonoma grazie alle battaglie di Enzo Borruso, responsabile del reparto adesso andato in pensione, dispone di 6 posti-letto; ha apparecchiature che necessitano, quando installate ai pazienti, un monitoraggio 24 ore su 24; effettua tantissime consulenze alle altre unità, porta avanti una sostanziosa attività ambulatoriale. Per funzionare a pieno regime necessiterebbero 7 medici specialisti ed invece in servizio ne sono rimasti soltanto 4 e non tutti a tempo pieno.

Il direttore generale dell’ASP Fabio Damiani aveva preso con Borruso l’impegno di inviare almeno due cardiologi all’ospedale di Alcamo ma poi l’iniziativa si è arenata a causa dei delicati equilibri con i reparti degli altri nosocomi del territorio. “Anche se sono andato in pensione, non lascerò in pace i vertici dell’ASP – ha detto Borruso – e da libero cittadino farò, se necessario, ferro e fuoco, per tutelare la salute degli alcamesi e dei pazienti del comprensorio, rendendo il reparto di cardiologia funzionante nel migliore di modi”.

Restano invariate al san Vito e Santo Spirito anche le carenze al pronto soccorso dove, dopo le numerose segnalazioni, è arrivato soltanto un autista di ambulanze. Le carenze nell’area di emergenza, ad onor del vero, riguardano l’intera Sicilia ma ad Alcamo la situazione è fra le peggiori con meno della metà dei medici necessari in organico e, fra questi, non tutti a pieno servizio. L’assessorato regionale alla salute ha disposto l’invio nel trapanese di 14 specialisti nei pronto soccorso dei presidi ospedalieri dell’ASP di Trapani ma pare che, a fare da contraltare, 6 o 7 andranno altrove in mobilità.

A prescindere da ciò si stanno susseguendo le riunioni fra i vertici trapanesi dell’ASP, i direttori sanitari e i primari, e spesso il clima è divenuto difficile, insomma da “mors tua, vita mea”. Al San  Vito e Santo Spirito dovrebbero pervenire due medici nell’area di emergenza, questi almeno gli impegni assunti, ma poi potrebbe arrivare il “potente” di turno che andrebbe a scompaginare le previsioni.