Alcamo: Ici, nuovo piano antievasione

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ALCAMO – Mille evasori dell’Ici, la vecchia imposta comunale sugli immobili, e di questi il 13 per cento all’incirca, nonostante l’avviso di accertamento, si sono confermati recidivi. Questi “furbetti” sono stati in grado di creare un buco in bilancio dal 2007 al 2011 di 286 mila euro. Ora per loro la pacchia è finita grazie ad una task force posta in essere dal Servizio Entrate Tributarie-Ufficio Ici del Comune che nel corso del 2013 ha effettuato un controllo a tappeto. Attraverso il supporto di Equitalia le somme degli evasori sono già state iscritte a ruolo: prassi in questi casi prevede che le imposte, se non versate con le modalità previste, vengono riscosse coattivamente, con la maggiorazione degli interessi a partire dalla scadenza dell’avviso alla data di riscossione. Continua su questo versante il lavoro certosino del Comune nei confronti degli evasori. Addirittura nel 2012 fu evidenziato dai controlli degli uffici come l’evasione specificatamente per la vecchia imposta comunale sugli immobili, oggi sostituita dall’Imu, era salita a ben 500 mila euro. Da qualche tempo un’apposita squadra sta provvedendo alle attività di controllo e accertamento relative all’Ici.  Nell’ultimo anno di accertamento sono scattati 130 avvisi di messa in mora. Per loro il Comune, dopo gli avvisi bonari, ha deciso di far scattare il piano ‘B’: in pratica se con le buone non si riesce nell’obiettivo di deve procedere con le cattive. E così, sfruttando una ben precisa norma nazionale, sono entrate in vigore le modalità di riscossione coattiva mediante ruolo. Da premettere che non tutti e 286 mila euro entreranno nelle casse del Comune. Infatti l’attività degli Agenti della riscossione sarà remunerata con un aggio pari al 9 per cento delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora, che è a carico del debitore nella misura del 4,65 per cento delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento, entro il 60° giorno. In parole povere la mora raddoppierà per gli evasori nel caso in cui non pagheranno quanto dovuto entro due mesi dall’invio dell’avviso. L’ente municipale fa sul serio anche perché con le finanze non si può più scherzare. E’ da tempo che ad Alcamo è stato messo in piedi un giro di vite per cercare di riscuotere imposte pregresse non liquidate dai contribuenti. Non solo sul fronte dell’Ici ma per tutti i tributi di diretta riscossione. Il sistema di controllo avviene in base ad una serie di incroci di banche date, in collaborazione tra guardia di finanza, uffici comunali e agenzie di riscossione. Lo scorso anno erano stati previsti 500 mila euro di introiti per il recupero della vecchia Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Parte da qui un piano a tappeto che tra l’altro, se a conclusione dell’anno in corso verrà davvero portato avanti con gli obiettivi prefissati, porterà ulteriori introiti per le premialità previste dal governo nazionale. Una strada da parte del Comune quasi obbligatoria in tempi di vacche magre, con le casse comunali oramai ridotte ai minimi termini.

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