Alcamo-Guerra Spinò-Canzoneri, la vicenda finisce in Cassazione

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Finirà in Cassazione la querelle tra l’ex dipendente comunale di Alcamo Antonino Spinò (nella foto a destra) e l’ex consigliere comunale e dirigente sindacale Giuseppe Canzoneri (a sinistra). Ad annunciare che farà ricorso al terzo grado di giudizio lo stesso Canzoneri, condannato nei giorni scorsi in Appello per “diffamazione” nei confronti di Spinò. Una condanna che in sostanza conferma la sentenza di primo grado e che prevede il pagamento di ulteriori spese di giudizio pari a mille e 150 euro, oltre ad altri oneri accessori. Ma ad incombere c’è soprattutto il danno in sede civile che lo stesso Spinò ha già presentato, pari a 20 mila euro, e che sarà valutato successivamente, quando cioè sarà chiusa la vicenda giudiziaria. Intanto Canzoneri non vuole gettare la spugna e preannuncia il ricorso in Cassazione: “Mi appellerò certamente – afferma – ma siamo prima di tutto in attesa che venga depositata la sentenza. Al momento c’è solo il dispositivo, aspettiamo le motivazioni. Anche perché il pubblico ministero aveva chiesto nel corso del dibattimento l’assoluzione con la formula che ‘il fatto non sussiste’. Poi il giudice si è orientato diversamente, cercheremo di capire il perché. Chiaramente io sono innocente fino al terzo grado di giudizio e le sentenze, qualunque esse siano, vanno sempre rispettate”. La vicenda giudiziaria scaturì nel 2011 a seguito di alcune dichiarazioni fatte nell’aula consiliare da Canzoneri che all’epoca era consigliere comunale a proposito del dibattito sulla delibera di riconoscimento di un debito fuori bilancio per la causa persa dal Comune di Alcamo nei confronti di Spinò, il quale aveva proceduto ad una denuncia per mobbing. Canzoneri sostenne che avrebbe votato per senso di responsabilità quel debito ma nel contempo sollecitò l’amministrazione a presentare Appello in quanto, secondo quanto risultava allo stesso Canzoneri che aveva guardato da vicino il caso in quanto dirigente sindacale, non vi era stato alcun caso di mobbing. Dichiarazioni ritenute lesive della reputazione di Spinò il quale ha sostenuto che Canzoneri era perfettamente al corrente dei diversi casi di mobbing che vi erano stati al Comune. Quello dello scontro tra Spinò e il Comune di Alcamo è un caso che si trascina da lunghissimo tempo e che ancora oggi porta dietro i suoi strascichi. Il Comune alcamese recentemente si è rivalso nei confronti del suo stesso ex subordinato. L’amministrazione comunale ha attivato una procedura coatta nei confronti di Spinò chiedendo la restituzione di circa 13 mila euro. Provvedimento frutto della recente sentenza della Corte d’Appello che ha riformato il primo grado di giudizio nell’ambito di questo lunghissimo e intricato processo che ha escluso la colpevolezza del Comune per mobbing. In primo grado, invece, l’ente municipale era stato condannato a versare 30 mila euro quale risarcimento danni per azioni vessatorie riconosciute nei confronti del suo ex dipendente, somma che fu regolarmente versata. In appello questa accusa però non ha retto. Ecco perché a Spinò è stato riconosciuto un risarcimento di soli 17 mila euro per “responsabilità di natura contrattuale”.