Alcamo-Evasione tributaria, nascita di un’unità organizzativa al Comune

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ALCAMO – E’ sempre più pugno duro del Comune nei confronti dei furbetti che provano ad eludere le tasse. Il Settore Economico-Finanziario ha programmato la costituzione di un’unità organizzativa trasversale a tutti i vari uffici del municipio in grado di effettuare il monitoraggio e di accelerare il processo di riscossione dei tributi. Iniziativa che ovviamente mira a risollevare la deficitaria situazione finanziaria dell’ente. Quest’anno si prevede un incasso dal recupero dell’evasione di 800 mila euro: 65 mila derivanti dalle vecchie tasse sui rifiuti, la Tarsu e Tares, e altri 150 mila euro invece per il recupero dell’Imu e dell’Ici degli anni pregressi. C’è da dire che già da un po’ il Comune di Alcamo ha messo in campo una sorta di task force contro gli evasori. Nel 2014 sono stati recuperati quasi 180 mila euro dagli uffici del Settore Tributi per attività di accertamento Ici. Recentemente il Comune di Alcamo ha dato una decisa accelerazione alle verifiche fiscali per stanare non più solo chi non paga del tutto le imposte ma anche magari chi lo fa dichiarando meno immobili di proprietà, oppure eludendo il fisco attraverso dichiarazioni di ampiezza dei locali minore rispetto alla realtà. In quest’ultimo caso finiscono nell’occhio del ciclone chi fa la cresta sulla metratura della propria casa o della propria attività commerciale per pagare meno di Imu o di rifiuti. Già la passata amministrazione guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre aveva deciso di dare una decisa svolta sotto questo aspetto varando per gli uffici un atto di indirizzo attraverso il quale si stabilivano nuovi e più stringenti criteri per gli accertamenti tributari. In pratica vengono incrociate una serie di banche dati da cui difficilmente si potrà fuggire: infatti si sa molto spesso che ciò che risulta al catasto è differente rispetto magari alla concessione edilizia approvata dal Comune. Misteri, questi, della burocrazia ma così è. L’amministrazione ha quindi deciso di creare delle vere e proprie liste in cui vengono inserite per ordine decrescente le rendite di tutte le unità immobiliari appartenenti alle categoria catastali A10, C1, C3 e D. Quindi ci sarà anche l’elenco di tutti i contribuenti, già noti alla banca dati comunale, per i quali non risultano versamenti ed emissione degli avvisi, nei casi in cui ne ricorrono i presupposti, relativamente all’intera situazione patrimoniale. Vi è contestualmente un altro elenco ancora per ordine decrescente di rendita, delle unità immobiliari appartenenti alla categoria A dalla 1 alle 9 e le relative pertinenze C2, C6 e C7, che non costituiscono abitazione principale in maniera tale da concentrare l’attenzione su ciò che ha una maggiore rendita. In questo modo si possono confrontare se i dati catastali collimano con le altre banche dati e dopodiché si può procedere ad accertamenti in caso di incongruenze.