Un vertice tra tutti i dirigenti per esaminare la situazione finanziaria al Comune di Alcamo. Una dettagliata relazione dove sono contenuti una serie di documentate osservazioni alla luce della riunione del consiglio comunale dello scorso 30 luglio che non ha approvato la proposta del commissario comunale che di fatto avrebbe consentito l’equilibrio economico-finanziario del redigendo bilancio di previsione 2015/2017 e che hanno costretto il ritiro dello stesso. Per quei consiglieri che hanno votato contro e poi sventolato ai quattro venti di essere i salvatori delle famiglie alcamesi avendo bloccato alcuni aumenti, fu vera gloria? Spalmati in un anno l’esborso per le famiglie sarebbe stato di una trentina di euro. I no alla proposta del commissario sta di fatto paralizzando ulteriormente il Comune a corto di risorse con il rischio di buttare in mezzo alla strada, per fare due esempi, i bambini dell’Ipab San Pietro e gli anziani della casa di risposo “Mangione”. Intanto si prevedono aumenti per la tassa sull’acqua. Infatti il dirigente del Settore servizi tecnici segnala “che il costo complessivo del servizio idrico deve essere aumentato di circa 500 mila euro anche per effetto dei contratti e delle spese operate dalla precedente amministrazione Bonventre”. In pratica, mentre da oltre due mesi il consigliere comunale Ignazio Caldarella attende ancora risposte sul problema dell’acqua, l’Ufficio scarica tutte le responsabilità sull’ex giunta. Secondo Caldarella il costo andrà ben oltre i 500 mila euro. L’aumento dei costi è legato anche allo spegnimento per diversi mesi delle pompe di sollevamento di Cannizzaro, che ha costretto il Comune a rivolgersi a Siciliacque che vende l’oro bianco a 0,69 centesimi al metro cubo. Sarebbe opportuno per fare chiarezza che nella risposta a Ignazio Caldarella venissero dettagliatamente esposti tutti i passaggi dell’erogazione che per oltre due mesi è avvenuta con turni anche di undici-dodici giorni. Chi ha deciso lo spegnimento delle pompe non certamente qualche impiegato con responsabilità che forse sono nei piani alti del Comune. Oggi l’acqua arriva ogni tre giorni e la pressione ha fatto saltare tubazioni e galleggianti tanto che il personale dell’Ufficio acquedotto, che va lodato, è alle prese con decine di riparazioni.