Alcamo, emergenza rifiuti rientrata? Non proprio. Turni saltati anche per assemblee sindacali

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Se qualche turista forestiero decidesse di prendere casa ad Alcamo Marina, all’insegna del turismo fuori stagione, probabilmente scapperebbe nottetempo. Così si presentava ad esempio questa mattina un tratto della 187, in contrada Plaia. Immondizia in mezzo alla carreggiata con automezzi costretti a fare la gimkana. Anzi qualcuno, dotato di buon senso civico, ha tolto qualcosa dalla strada per rendere la situazione meno pericolosa. Stanotte si è alzato un forte vento ed ha anche piovuto ma sembra impossibile che i fattori meteo abbiano potuto spostare al centro della statale pesanti sacchi di spazzatura. Forse qualcuno, in presa all’esasperazione, avrà commesso un gesto assolutamente poco edificante e civile? Chissà.

Tantissima è l’immondizia ad Alcamo Marina. Gli operai di Energeticambiente, con i mezzi che hanno a disposizione, cercano di togliere quanto più possibili, ma tanto resta ai margini della sede stradale. La puzza che viene fuori dai sacchetti conferma che non si tratta di spazzatura esposta ieri sera. Poi c’è il solito problema degli ingombranti con gli abbandoni che da diversi mesi si sono quintuplicati: materassi matrimoniali, sedie, mobiletti, lampadari decorano la 187 di Alcamo Marina. Inciviltà degli alcamesi in parte ma anche responsabilità per un servizio, quello del ritiro degli ingombranti, che ha funzionato a singhiozzo, che spesso è stato fermo e che costantemente prevede tempi molto lunghi per il ritiro. In questi giorni la situazione igienico-sanitaria è comunque peggiorata anche in città ed Alcamo conferma il suo passaggio da maglia rosa della raccolta dei rifiuti in Sicilia a maglia nera a cominciare dalla percentuale precipitata di differenziata dopo l’ordinanza di cinque mesi fa che dispone la raccolta unica di RSU ed organico.

Durante questa settimana quasi tutte le vie del centro abitato sono rimaste piene di spazzatura. Il sindaco Domenico Surdi ad un quotidiano regionale  ha detto: “Sembra ci sia stato uno stop agli impianti della ditta D’Angelo”. Se il primo cittadino utilizza il verbo ipotetico, allora la comunicazione davvero non funziona più. L’impresa quindi non avrebbe informato il comune di Alcamo, che lì conferisce, dello stop durato 24 ore? E IL settore ambiente del comune non avrebbe informato il sindaco? Difetto di comunicazione anche sulla vicenda degli operai di Energeticambiente che hanno tenuto due assemblee sindacali non riuscendo quindi ad effettuare il ritiro dei rifiuti. Di questo il comune, gli assessori e il sindaco erano informati?

In pratica gli operatori ecologici sono sul piede di guerra perché la ditta gli ha trattenuto mezzo stipendio risalente a un inghippo nel passaggio di consegne fra Aimeri ed Energeticambiente. Si tratta di mezza tredicesima pagata dapprima ai dipendenti ed ora ritirata. Morale della favola nel mese di agosto, proprio per queste trattenute, le buste paga sono state quasi a zero perché l’impresa ha potuto saldare soltanto mezzo stipendio. Fra una settimana, il 12 di ottobre, bisognerà pagare la mensilità di settembre ma i lavoratori attendono a tutt’oggi metà agosto dopo che l’altra metà è stata trattenuta.