Alcamo-Emergenza rifiuti e “munnizza day”

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Una scena alla quale gli alcamesi non erano da anni abituati che avrebbero preferito non vedere. Si tratta dei sacchetti pieni di rifiuti che hanno invaso marciapiedi, angoli di strade, muretti e così via. Note le difficoltà del Comune di Alcamo di garantire quel servizio di raccolta e pulizia per il quale la città di Alcamo era presa a modello, al tempo dell’amministrazione Scala. I cassonetti vennero tolti nel febbraio del 2010. Il servizio venne affidato agli Ato. Ad Alcamo grazie alla programmazione dell’allora giunta gli alcamesi iniziarono la raccolta differenziata. Si superò il 60 per cento e nel mese di gennaio del 2012 il Formez riconobbe Alcamo come caso di eccellenza nazionale in tema di raccolta integrata di rifiuti. Nel marzo del 2012 ad Alcamo venne organizzato un convegno sul tema “I Comuni rifiuti zero in Sicilia: buone pratiche per la gestione sostenibile dei rifiuti”. La scelta della città di Alcamo sette anni fa non fu casuale poiché il servizio funzionava come un orologio svizzero con grande soddisfazione da parte di tutti. Oggi siamo all’emergenza e in altri tempi non lontani, quelli del bidon day di grilliana memoria, oggi si inventerebbero il munnizza day. Ma ormai ad Alcamo, tranne qualche sfogo sui social, non protesta o prendono iniziative più nessuno: consiglieri comunali, sindacati, organizzazioni di categoria, associazioni dei consumatori. Insomma tutti coloro i quali dovrebbero schierarsi in prima fila nel sollecitare soluzioni dei problemi. E’ vero che ci sono responsabilità a monte e cioè sulla Regione sulla gestione dei rifiuti, ma scaricare sempre sugli altri significa quasi lavarsi le mani. Disagi dunque per gli alcamesi e proteste soprattutto sui social. In altri tempi qualcuno oggi sarebbe sceso in piazza a promuovere “munnizza day”. Oggi vige il silenzio o la rassegnazione. P.S. Ricordiamo che riparare una buca o una perdita d’acqua è normalissima amministrazione.