Alcamo, emergenza idrica: nasce comitato “Senz’acqua”

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A scendere in campo sono adesso un gruppo di donne alcamesi, che intendono scuotere dal torpore e rassegnazione una città da sempre alle prese con la carenza idrica. Sono state le promotrici di un comitato che prende il nome “Senz’acqua” e già ieri mattino hanno inviato una lettera al sindaco, organizzazioni di categoria, prefetto, procuratore della Repubblica e direttore dell’Asp di Trapani. La lettera è sottoscritta da Anna Maria Cruciata, Antonella Di Gaetano,  Barbara Peterlini, Maria Trovato e Antonino Gucciardo che “manifestano il grave disagio dei cittadini poiché le forniture non vengono eseguite con regolarità.

L’acqua erogata è sempre più scarsa. Turni di 7-8 giorni sono diventati la normalità e per rifornirsi in tanti ricorrono alle autobotti con costi enormi”. Lamentano “procedure complicate al Comune per acquistare l’acqua dopo avere pagato la bolletta. Gli ingorghi al Bottino” e quindi chiedono di conoscere “le motivazioni che hanno determinato il disservizio e le soluzioni che l’amministrazione comunale intende adottare”.

“Uno dei nostri obiettivi è scritto nel recente bollettino comunale  “Il sindaco informa” è quello di risolvere definitivamente i problemi di approvvigionamento idrico che Alcamo vive da sempre”. Scrive il Comune: “che in questi mesi è stato approvato il regolamento per la fornitura sostitutiva di acqua a mezzo autobotti e autocisterna. Sono già programmati interventi alle rete idrica. Riattivato il telecontrollo, Realizzati interventi alle sorgenti di Dammusi. E sono in avanzato stato di esecuzione i lavori alle sorgenti Cannizzaro che potrà fornire oltre 25 litri di acqua al secondo”.

Ma la situazione della fornitura d’acqua, anche a causa di guasti e calo delle sorgenti, rimane un problema serio. Alcuni quartieri come quello di contrada Crocicchia vedono da tempo l’acqua col contagocce e gli abitanti sono costretti ad acquistare il prezioso liquido per avere l’acqua. Senza contare poi le numerose perdite lungo la conduttura interna. Turni a fisarmonica: quando va bene ogni 4-5 giorni con motorini che spesso girano a vuoto quando questi “saltano” per vari motivi.

Con l’emergenza gli alcamesi convivono da sempre ma da oltre un anno e mezzo la situazione è notevolmente peggiorata così come sono aumentate le spese del Comune per acquistare l’acqua  di Montescuro da Siciliacque a 0,69 centesimi più Iva al metro cubo. Per la fornitura idrica il Comune nel 2017 avrebbe dovuto incassare 2 milioni e 200 mila euro. Ma ci sono difficoltà per l’incasso dovuto anche ai mancati pagamenti da parte dei cittadini.

Le donne alcamesi ora scendono in campo, dopo timide ed estemporanee protese durante l’estate,  e “invitano tutti alla mobilitazione”. Lo scorso mese di agosto sindacati e imprenditori avevano preannunciato iniziative, tra le quali, la richiesta al prefetto della dichiarazione dello stato di calamità e di riattivare i quattro pozzi privati. Questi sono stati chiusi nell’agosto di due anni fa. Senza cercare soluzioni immediate e alternative, vennero messi i sigilli e la vicenda è sfociata anche in un’inchiesta della Guardia di finanza. Che i pozzi privati andassero regolamentati sono tutti d’accordo. Ma senza quest’acqua il sistema è andato in tilt.

Da oltre dieci anni l’acqua dei pozzi privati riforniva, per usi non potabili, migliaia di persone. Venuta meno la possibilità di questa fornitura tutta l’acqua consegnata, ai privati tramite autobotti, è quella delle sorgenti tra cui Montescuro. Decine di autobotti private vengono riempite giornalmente al Bottino, dopo i versamenti al Comune. L’acqua delle sorgenti Dammusi e Momtescuro è l’unica a disposizione e viene usata anche per annaffiare piante e orti. Per riempire in estate le piscine. Per i vigili del fuoco, che il 30 luglio scorso per oltre 30 ore prelevarono acqua potabile dal Bottino per spegnere un grande incendio sviluppatosi ad Alcamo in un impianto per il deposito di materiale plastico.

Con i prelievi al Bottino delle autobotti viene meno la disponibilità dell’acqua da immettere nelle rete idrica interna e quindi si allungano i turni per la distribuzione e la durata dell’erogazione. Emergenza forniture idriche  ad Alcamo mentre in Sicilia si prospettano piani di razionalizzazione e dichiarazioni dello stato di calamità. E giovedì scorso è stato lo stesso presidente della Regione, Nello Musumeci a Tgs  “Cronache siciliane” intervistato sulla crisi idrica ad affermare “di essere pronti a requisire i pozzi privati anche ai mafiosi”. Ad Alcamo il ripristino dei privati con acqua per usi non potabili e perfettamente regolamentata potrebbero contribuire ad alleviare l’emergenza idrica in città.