Un anno e quattro mesi di reclusione con il beneficio della condizionale. Questa la pena inflitta ieri dai giudici del tribunale di Trapani all’alcamese Graziano Calandrino, 46 anni, assistito dall’avvocato Maurizio Lo Presti, finito sotto processo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi. Con la sentenza si conclude la prima fase di una vicenda che suscitò ad Alcamo grande scalpore per l’aggressione subita dal vigile urbano Paolo Anselmo, assistito dall’avvocato Massimo Gagliardo, che fece scattare una serie di iniziative di solidarietà con un’assemblea regionale della polizia municipale e con la visita in ospedale dell’allora sindaco Sebastiano Bonventre. La vicenda risale al 24 settembre del 2012. Via Pia Opera Pastore, una delle arterie più larghe della città di Alcamo, dove si trova una scuola elementare. L’orario è quello dell’uscita degli alunni con genitori in attesa e auto posteggiate anche in seconda o terza fila, che paralizzano il traffico. Il vigile urbano Paolo Anselmo invita una signora a bordo di un’auto, in sosta in seconda fila a spostarsi. Sarebbe scaturito un diverbio e pochi minuti dopo arriva sul posto il marito della donna. Graziano Calandrino, dopo una discussione si sarebbe scagliato contro il vigile urbano, colpendolo in diverse parti del corpo. L’agente si accascia a terra davanti agli occhi di tanti genitori e bambini. Alcuni minuti dopo viene portato al pronto soccorso dell’ospedale che si trova a poche centinaia di metri dalla istituto scolastico. Viene ricoverato in ospedale con una prognosi di ben 72 giorni. Ieri il processo con la condanna ad un anno e 4 mesi. Al pagamento delle spese processuali e ad una provvisionale di 15 mila euro. Il Comune, che allora fece richiesta di costituzione di parte civile, non venne successivamente ammesso per un vizio procedurale. “Proseguiremo la nostra battaglia – dice l’avvocato Massimo Gagliardo – anche in sede civile per il risarcimento dei danni subiti dal mio assistito”. Impugneremo la sentenza – dice l’avvocato Maurizio Lo Presti – poiché il processo si nutre di alcune circostanze alquanto singolari. Le indagini vennero condotte dagli stessi colleghi del vigile urbano. La stessa polizia municipale dopo avere avvisato il pubblico ministero ha proceduto alle indagini senza che il Pm avesse assegnato a loro una delega specifica. La persona offesa ha rifiutato una promessa di risarcimento di dieci mila euro pretendendone 80-90 mila senza ancora avere provato in giudizio l’ammontare di questi danni. Queste e altre criticità processuali emerse saranno oggetto di impugnazione”. Ad Alcamo lasciare le auto in doppia e tripla fila è quasi una “regola quotidiana”. E nonostante la polizia urbana spesso eleva multe con lo street control, piazzato sulle auto di servizio, tale apparecchiatura non è stato un deterrente alle violazioni delle norme del codice della strada. Soprattutto all’uscita degli alunni dalle scuole si formano lunghi ingorghi davanti gli istituti a causa del parcheggio selvaggio e le discussioni sono all’ordine del giorno nonostante gli sforzi degli agenti della polizia municipale, le cui carenze in organico non consentono capillari controlli.