Alcamo, dramma solitudine: trovato morto dopo un mese

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ALCAMO – Un altro uomo invisibile che va via in silenzio. Ed ancora una volta lo scenario è quello della città di Alcamo dove sempre più spesso si verificano veri e propri drammi umani. L’ultimo ieri pomeriggio in via Emerico Amari, una stradina nei pressi della centrale e più conosciuta piazza pittore Renda. Un pensionato di 74 anni, Onofrio Di Graziano, è stato trovato morto dai carabinieri all’interno della sua abitazione. Secondo una prima ricostruzione fatta dal medico legale, il decesso sarebbe avvenuto all’incirca un mese fa. Lo stato di decomposizione del corpo dell’anziano ha fatto emergere questo macabro particolare. Di lui non si avevano più tracce e solo dopo diverse settimane un vicino dell’uomo se n’è accorto ed ha avvisato il 112. Vedendo quella porta di casa perennemente sbarrata ha allertato i carabinieri che sono giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco del locale distaccamento per forzare la porta d’ingresso. Una volta dentro i sospetti si sono subito rivelati fondati. I carabinieri hanno trovato l’anziano in avanzato stato di decomposizione, riverso sul pavimento della camera da letto. Secondo il medico legale sarebbe stato colto da un malore che non gli avrebbe dato scampo, nemmeno il tempo di prendere il telefono per chiedere aiuto. A quanto pare il settantaquattrenne faceva una vita molto ritirata e solitaria. Non era spostato e non aveva figli. Aveva solo un nipote, che vive sempre ad Alcamo, con cui però non aveva alcun rapporto. Praticamente nessun contatto con i parenti e nessun amico. Una di quelle classiche storie di solitudine assoluta, come sempre più spesso accade in questo particolare momento storico in cui i rapporti sociali spesso vengono affidati a sistemi ultratecnologici, condizione che crea automaticamente l’esclusione di alcune classi sociali. In questo contesto si è quindi consumato un altro dramma della solitudine: nel gennaio scorso in una stradina del centro storico sempre ad Alcamo si era verificato un altro caso simile ma ancor più eclatante. In via San Tommaso fu trovato centro casa il corpo senza vita di Antonino Coraci, 66 anni, addirittura dopo un anno. I pochi parenti vivevano tutti al nord e i contatti con loro erano sempre più sporadici. Episodi che vanno di pari passo con la catena di suicidi che si sono verificati nell’ultimo periodo in città. Gesti estremi che possono essere stati dettati anche qui dalla solitudine, dalla disperazione, da un disagio sociale sempre più crescente nel territorio. Soltanto ad Alcamo, a cavallo tra il 2013 e l’inizio di questo nuovo anno, sono stati in sei a tentare il gesto estremo che per cinque volte si è amaramente compiuto. Storie forse di personalità fragili, piegate dagli eventi della vita, abbattuti come fuscelli di fronte a problemi apparentemente insormontabili. Forse a legare tutti questui casi c’è anche la disperazione e l’impotenza. Difficile potere spiegare certi meccanismi psicologici. In fondo si potrebbe scorgere anche un certo fenomeno di emarginazione sociale, di solitudine che si manifesta anche solo interiormente.

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